Morto il geometra Donnini, fu dipendente del Comune

3 febbraio 2016 | 18:01
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Morto il geometra Donnini, fu dipendente del Comune

E’ lutto in città per la scomparsa del geometra Danilo Donnini, per lunghi anni dipendente del Comune di Lucca, fino al dicembre del 1994. E’ scomparso questo pomeriggio (3 febbraio) all’età di 86 anni dopo una lunga malattia: Donnini è stato responsabile per circa 40 anni dell’Orto Botanico. Responsabile per i restauri delle Mura, Torre Guinigi e Torre delle Ore nonché Palazzi storici lucchesi. Il materiale da lui fotografato è stato donato alla Fondazione dell’Archivio Fotografico lucchese guidato dalla Editrice Maria Pacini Fazzi.

Danilo Donnini è stato per l’Archivio Fotografico Lucchese del Comune di Lucca un punto di riferimento costante: la sua storia personale e il suo percorso professionale ne hanno accompagnato prima la fondazione poi, per decenni, la crescita. Quando ancora la civiltà dell’immagine e la rivoluzione informatica erano di là da venire, fu tra i primi, assieme al Professor Arnaldo Fazzi al quale era legato da profonda amicizia, a comprenderne il valore e l’importanza per la città e per l’amministrazione comunale. Dal 1992 fino al gennaio del 2015, in qualità di geometra dell’ufficio tecnico del Comune di Lucca e come valente, appassionato fotografo, ha realizzato e raccolto 6.000 immagini tra pellicole in rullo, diapositive e stampe che, grazie alle sue donazioni, sono andate ad accrescere il patrimonio dell’Archivio Fotografico. Una documentazione preziosa la quale, oltre a narrare le ristrutturazioni e le peculiarità architettoniche degli edifici storici pubblici e dei principali monumenti cittadini nel corso degli anni, testimonia il legame che lo univa alla sua Lucca. Un vincolo espresso, soprattutto, attraverso splendide vedute generali a colori e in bianco nero. Vedute di largo respiro, ampie e “quasi infinite” che sembrano idealmente contrastare con la cerchia muraria. Questa straordinaria ricchezza è oggi accuratamente custodita nell’apposito fondo ufficio tecnico, ancora in corso di catalogazione, ma ormai consultabile on-line per il sessanta percento. Nel maggio 2014, in occasione della giornata organizzata annualmente dall’Archivio, l’Associazione Amici dell’Archivio Fotografico Lucchese del Comune di Lucca ha voluto ringraziare Danilo Donnini per la generosità, passione e fedeltà costantemente manifestate, donandogli una medaglia.
Lo ricordano con affetto gli amici.
“Il geometra Danilo Donnini – spiega Angelo Lippi dell’Orto Botanico – è stato funzionario del Verde Pubblico e dell’Orto Botanico dagli anni ’60 fino circa alla metà degli anni’90, raggiunta l’età della pensione. Durante la sua attività si è occupato come tecnico, di lavori di restauro di varie opere quali casermette delle Mura Urbane, locali comunali, Torre delle Ore, Torre Guinigi ma la sua passione è stata quella del verde pubblico, coordinando i lavori delle squadre di giardinieri per la sistemazione delle aiuole e di abbellimento dei giardini, resi famosi per la sua bellezza in quel periodo, e sovrintendendo ai lavori di potatura e sistemazione delle alberature comunali iniziando il censimento del verde di proprietà comunale. Si è poi occupato con entusiasmo dell’Orto Botanico, inizialmente per la coltivazione delle specie floreali utilizzate per addobbare i giardini e poi, dopo il convegno della Società Botanica Italiana che lui volle e che avvenne negli anni’70, cominciò a operare per il rilancio di questa struttura, provvedendo ad operare con il professor Paolo Emilio Tomei dell’Università di Pisa, insieme con un dipendente all’uopo trasferito all’Orto e con alcuni giardinieri, a far risorgere l’Orto Botanico tanto che questo è stato poi riconosciuto universalmente e parificato a quelli universitari. Importante è il ripristino della antica Biblioteca e della sistemazione dello storico semensaio delle culture lucchesi. A lui si deve anche la disponibilità dell’Orto per far sorgere presso questa struttura l’Associazione per la Diffusione di Piante per Amatori (A.Di.P.A) che opera in questa struttura da 30 anni ed è la più grande e conosciuta associazione del genere in Italia e non solo”.
“Un personaggio che verrà sempre ricordato per il suo operato nel settore, rendendo onore e vanto alla città di Lucca per le iniziative che ha fatto ed appoggiato concretamente. Uno dei collaboratori del geometra Donnini – spiega l’amico – è stato il conosciuto e apprezzato poeta di vernacolo lucchese Cesarino Viviani nonché il noto professionista Architetto del Paesaggio Giuseppe Lunardini”.
“Tra le sue grandi passioni – ricorda per l’appunto l’architetto Giuseppe Lunardini -, la fotografia, la storia di Lucca e, in particolare, quella delle Mura Urbane che ha studiato a fondo per lunghi anni con curiosità e passione. I suoi studi, le sue ricerche e le sue fotografie sono state preziose fonti da lui generosamente e disinteressatamente passate a molti studiosi che su Lucca e le sue Mura Urbane hanno pubblicato libri e ricerche. Lavoratore instancabile all’interno del Comune di Lucca, al Servizio Parchi e Giardini, poi verde pubblico, per circa 40 anni dove, con rara continuità di posizione, si è dedicato con competenza e correttezza alla manutenzione e alla tutela delle Mura Urbane, dell’Orto Botanico e del verde pubblico cittadino. Durante la mia esperienza all’interno del Comune di Lucca, durata circa 16 anni, ho potuto lavorare al suo fianco per soli 5 anni che però sono stati molto intensi e proficui per la mia formazione professionale e umana. La sua scomparsa lascia un vuoto difficilmente colmabile nella cultura cittadina e ancor di più come esempio di rara capacità, dedizione, passione e attaccamento al proprio lavoro all’interno del Comune di Lucca”.
“Ho conosciuto Danilo Donnini – ricorda Gilberto Bedini – tanti anni fa. Ero ancora studente e alla ricerca di documentazioni e notizie su Lucca. Lui fu il primo riferimento per il completamento del corso di architettura e per i miei primi passi nella professione. Grazie alla sua generosità lo seguivo sui cantieri per imparare modalità di lavoro che con pazienza mi spiegava. Da lui imparai, ad esempio, la tecnica del “coccio pesto” che fino allora era, per me, pratica sconosciuta. Quando gli fu assegnato il compito di dirigere l’orto botanico e le mura, ebbi modo di approfondire la conoscenza del nostro più grande monumento, di entrare, nei sotterranei dei baluardi, di scoprire ambienti sconosciuti e di partecipare ai primi lavori di restauro che lui promuoveva e curava con grandissima partecipazione – si può anche dire amore – con consapevolezza e professionalità. Per anni, da solo, ha curato, mantenuto e contribuito al restauro di tutto il contesto architettonico delle mura, degli spalti, delle alberature della passeggiata, degli elementi di arredo. Studiava sui documenti, copiosi, dell’Archivio di Stato e si appassionava sempre più al suo lavoro trasmettendo anche ad altri il suo entusiasmo e la sua sensibilità. Ricordo un suo personale archivio fotografico in cui conservava memoria dei lavori eseguiti e dei documenti sui quali studiava estendendo il suo interesse a tutto il centro storico e ai problemi della sua conservazione e della sua valorizzazione. Un archivio che non va perso. Lucca ti è debitrice. Ci mancherai”.