Nuovi docenti, parte percorso di formazione obbligatoria

Domani (16 febbraio) alle 15 prende il via nel complesso di San Francesco il primo incontro di formazione per i docenti neo immessi in ruolo a seguito della attuazione della riforma La buona scuola.
L’incontro ha fondamentale importanza perché riunisce in seduta plenaria i ben 450 docenti che hanno preso servizio con il nuovo anno scolastico nelle scuole di tutta la provincia di Lucca. Ai docenti sarà indicato il percorso formativo da seguire di complessive 50 ore obbligatorie che devono essere fatte in parte on line e in parte in presenza di un tutor (individuato dal dirigente scolastico) affidato ad ogni nuovo insegnante. Il tutor ha il compito di seguire, aiutare e orientare il nuovo docente nelle sue attività didattiche. Al termine del corso e dell’anno scolastico i nuovi docenti dovranno confrontarsi con il comitato di valutazione, costituito secondo le nuove indicazioni della legge 107. Sarà poi il comitato ad esprimere un parere dal quale dipenderà la “consacrazione” o meno della immissione in ruolo. Il comitato ma anche lo stesso dirigente potrebbero infatti ritenere opportuno rinviare il nuovo docente all’anno successivo non facendogli superare il cosiddetto anno di prova.
Ad aprire i lavori la dirigente provinciale dell’ufficio scolastico, Donatella Buonriposi, che si rivolgerà ai nuovi docenti per dare loro le prime linee operative.
“È questa – dice la dirigente – una fase fondamentale che non intendiamo affrontare come un semplice e mero adempimento burocratico come è spesso accaduto fino ad oggi. I nuovi docenti dovranno sentire il peso della responsabilità del compito loro assegnato. Comincia ora una fase di formazione che dovrà però proseguire nel loro percorso professionale. I docenti devono continuare a studiare, non fermarsi e non pensare mai di aver raggiunto tutta l’esperienza richiesta per fare bene il proprio lavoro. Il futuro del paese è nelle loro mani e dunque abbiamo bisogno di docenti preparati sul piano disciplinare e su quello pedagogico, e soprattutto non autoreferenziali ma che sappiano mettere al centro la ricerca di una sana, positiva e costruttiva relazione da elaborare quotidianamente con gli studenti, con la famiglia, con il territorio. Io ne seguirò i lavori e i risultati passo passo”.