A Samuele e Davide la terza tappa della disfida della zuppa

18 febbraio 2016 | 08:21
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A Samuele e Davide la terza tappa della disfida della zuppa

Terzo del gruppetto il nonno, da cui Samuele ha imparato i rudimenti della zuppa, al quale viene conferito ad honorem, il grembiale dello zuppista. Samuele e Davide, concentratissimi, non hanno smesso di stuzzicarsi e rimbrottarsi per tutta la sera, come nelle migliori tradizioni, fino al verdetto. I dubbi dei due erano sul sale, aggiunto all’ultimo, sugli zucchini (della serra – lo zucchino non è di stagione) sul pane, ma alla fine ce l’hanno fatta. Felici e sorpresi della vittoria anche se un po’ ci speravano. Viva soddisfzione anche degli altri zuppisti, Laura e Daniela che con la loro eccellente zuppa hanno dato del filo da torcere ai due, Valter, con una zuppa dai sapori della Garfagnana e Fabrizia, da Prato, che aiutata dal marito ha portato il proprio contributo alla serata, non proprio una frantoiana, ma una parente, la ribollita, e un’occasione in più per un vivace confronto con le zuppe d’inverno di prossimità.

Molto apprezzato l’intervento dei pellegrini della zuppa storici, Patrizio, Angela e Antonio, graditissima presenza in sala, che hanno ben argomentato, dall’alto delle loro circa 400 zuppe assaggiate in questi anni di Disfida, sulle zuppe della serata e sull’importanza di condividere pareri e confrontarsi sulle tavole e porre quanta più attenzione ai particolari con una dotta dissertazione sul l’uso pane che quest’anno trovano utilizzato in modo un po’ “disordinato” e degli erbi di cui non si parla mai abbastanza. Anche questo è convivio.
Ed è già sold out per la prossima, attesissima eliminatoria che si terrà domani (19 febbraio) al ristorante I Diavoletti di Camigliano. Ma la serata del 19 è una data particolare. E’ la giornata del risparmio energetico e della mobilità sostenibile M’illumino di meno promossa dalla trasmissione Caterpillar di Radio2 sotto l’alto patrocinio del parlamento europeo, con il patrocinio del parlamento e della camera dei deputati cui La Disfida della Zuppa aderisce sin dalla prima edizione.
I giudici commensali e i partecipanti ceneranno a lume di candela e sono invitati a portarsi da casa contenitori per gli avanzi della cena (semprechè ce ne siano…). Speciali riconoscimenti anche per chi arriverà, in onore alla giornata, in bicicletta o car sharing.
Gli sfidanti sono: Giovanni Giovannoni, coltivatore del mitico fagiolo rosso di Lucca, abile cuoco e virtuoso della vellutata di fagiolo rosso, nipote d’arte (la zia Asmara è una storica zuppista della piana di Lucca non è nuovo alla disfida); Samanta Giannini cameriera, partecipa con la ricetta della zuppa imparata e preparata con la madre; Sara Martinelli, esordiente assoluta, virtuosa della cucina per la delizia degli amici partecipa per la Confraternita del Rapino che ha ormai, negli anni, schierato tutti i “confratelli”, e Maria Teresa Giambastiani, autocandidata, esordiente e nuova promessa della Disfida.
In sala, a parlare di erbi, l’ingrediente della serata, Ivo Poli, già paladino del farro, delle castagne e dei pomi selvatici autoctoni, del formenton ottofile, del fagiolo scritto e del giallorino, e autore di un ottimo libro sul tema. Gli erbi, prodotto di raccolta che non si compra e non si vende sono il fiore all’occhiello della zuppa frantoiana, il segreto di tutti, l’ingrediente irrinunciabile. Si raccolgono da gennaio a marzo, prima che la pianta tallisca e vada in fioritura e con i loro sapori inconfondibili e rustici danno il carattere e il sapore “invernale” alle nostre zuppe. Sono inoltre un’ottima occasione per la trasmissione di cultura orale, com’è del resto tutta la cucina, quella che si tramanda sul campo, anzi, sul poggio. Gli erbi saranno inoltre oggetto di un’uscita di raccolta che si terrà nei prossimi giorni, insieme ad Elda Carlotti, nota intenditrice, esperta di cucina d’epoca e “signora” del castello di Nozzano.
Gianmarco Mazzanti, coordinatore regionale della guida SlowFood delle Osterie e Alda Bosi, cuoca dei Diavoletti, parleranno invece dell’importanza e della responsabilità di essere cuochi in un’osteria “Slow”.
Il costo della serata è di 25 euro a persona, 22 per soci SlowFood. Ci si può associare la sera stessa presso il tavolo dell’Associazione.