Gesam, corteo della Lega Nord contro scissione

18 febbraio 2016 | 11:20
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Gesam, corteo della Lega Nord contro scissione

Un corteo per dire no alla scissione di Gesam. Torna la mobilitazione di piazza e a qualche settimana dal presidio dei dipendenti sotto il Comune, la Lega Nord organizza per sabato mattina (20 febbraio) un corteo che partirà alle 10 da via Santa Giustina sotto la sede del Comune e raggiungerà la Gesam in viale Europa.

“Lega Nord Lucca – si legge in una nota – segue con viva preoccupazione le vicende Gesam e dice no all’ipotesi di scissione asimmetrica ed al conseguente conferimento patrimoniale di Toscana Energia nella società scissa. Due azioni, legate l’una all’altra in maniera indissolubile, che porterebbero il Comune di Lucca, dall’attuale posizione di controllo delle reti del gas ad una posizione marginale sotto l’egida di Toscana Energia. In una prima fase, seppur la quota di maggioranza della società delle reti rimarrebbe in mano al Comune di Lucca, con un esile margine di differenza (meno del 2%), verrebbe ceduta da subito a Toscana Energia la governance della società con ovvie ed immaginabili conseguenze”.
“Successivamente – prosegue la Lega Nord – con l’apporto patrimoniale di Toscana Energia nella società, Lucca Holding andrebbe in minoranza detenendo a malapena il 20% delle azioni. Lega Nord Lucca critica pertanto l’ipotesi paventata nella determina 11 del 10 febbraio, redatta dall’amministratore unico di Lucca Holding Andrea Bortoli, vale a dire la partecipazione alla gara Atem in joint venture con Toscana Energia in quanto quest’ultima avrebbe la maggioranza con Lucca Holding condannata all’irrilevanza. Nell’ipotesi di partecipazione in joint venture con posizione minoritaria, Lucca Holding rinuncerebbe, implicitamente, anche ad incassare il valore della rete che, per legge, l’operatore entrante dovrà versare all’operatore uscente”.
Per la Lega Nord la strada da percorrere è ben diversa: “La soluzione – spiega la nota – è che Gesam partecipi alla gara Atem da sola o con un nuovo partner industriale per impedire che ai cittadini di Lucca siano addossati nuovi ed ulteriori oneri. Infatti, il nuovo gestore dovendo pagare al vecchio gestore il valore della rete, subirà costi che saranno ripagati con i ricavi del servizio in concessione e che quindi saranno ribaltati sui consumatori. E’ evidente che se Gesam vincesse la gara questo problema non si porrebbe. Ci domandiamo poi, perché tutto questo avvenga con urgenza, visto che l’ulteriore proroga emanata dal governo in questi giorni, rimanda la questione delle gare del gas almeno al 2017. Forse ci avvicineremmo troppo alle elezioni amministrative e questo accordo con Toscana Energia rischierebbe di non andare a buon fine? Al di là di ogni altra considerazione, Lega Nord è estremamente preoccupata, in primis, per la salvaguardia dei posti di lavoro dei dipendenti Gesam che il Comune aveva l’obbligo di interpellare prima di procedere ad ogni ipotesi di modifica degli assetti societari. Peraltro, la questione, fu sollevata dai medesimi dipendenti, già un anno fa prima dell’approvazione della delibera 17 del 31 marzo 2015, ma in quel momento, vennero date ampie rassicurazioni, riguardo al controllo di Gesam ed al mantenimento dell’azienda sul territorio Lucchese. Per Lega Nord Lucca i problemi occupazionali sono di primaria importanza. Non ci accontentiamo che i dipendenti possano essere riassorbiti, dall’operatore subentrante a Gesam (ipotesi di gara persa), pretendiamo invece il mantenimento delle tutele attuali di ogni singolo dipendente, ritenendo che altrimenti, il costo della liberalizzazione del mercato del gas ricadrebbe principalmente, sulle spalle dei lavoratori. Se l’operazione proposta da LH andasse avanti, si porrebbero infatti due problemi principali per i lavoratori: il primo riguarda i differenti trattamenti contributivi previsti per i dipendenti delle ex municipalizzate, che hanno un fondo proprio, e quelli degli operatori privati regolati dall’Inps che potrebbe comportare ricongiungimenti onerosi. Il secondo – prosegue ancora la Lega – è legato alle nuove norme sul lavoro: un nuovo rapporto contrattuale farebbe rientrare i dipendenti nelle regole del Jobs act con annullamento di tutte le tutele che i lavoratori. Senza parlare poi delle ricadute occupazionali che investirebbero inevitabilmente l’indotto del gruppo Gesam che annualmente muove un fatturato di circa 90 milioni di euro”.