Gesam Energia, via Magnani: “Ha fatto autogol”

20 febbraio 2016 | 18:46
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Gesam Energia, via Magnani: “Ha fatto autogol”

di Roberto Salotti
Ha le ore contate il mandato di Giovanni Magnani. Se non lo farà prima lui stesso, come ha annunciato ieri, presentando le dimissioni scatenando la bufera, sarà l’assemblea dei soci di Gesam Energia a rimuoverlo dal suo incarico di presidente, nel corso della riunione fissata per martedì prossimo (23 febbraio). Ormai il livello di scontro con il Comune era inevitabile e il presidente Magnani lo sapeva da giorni. Da quando cioè sul suo tavolo era giunta la convocazione della riunione, dall’oggetto inequivocabile. La sua revoca immediata. Una decisione forte e ritenuta indispensabile, visto che tra circa un mese il suo mandato sarebbe comunque scaduto. Ed è facile indovinare che non sarebbe stato rinnovato. E’ ancora più ovvio dopo le spiegazioni che ha dato della decisione il sindaco Alessandro Tambellini, incalzato dal precipitare degli eventi e dalle pesanti accuse mosse al Comune, alla Holding e a Gesam dallo stesso Magnani (Leggi).

“Ma il presidente – spiega l’amministratore unico di Lucca Holding, Andrea Bortoli – ha fatto un clamoroso autogol. Sostenendo che la valutazione commissionata da Gesam all’advisor avrebbe sottostimato il valore di Gesam Energia. Ammesso e non concesso che questo possa essere vero e non è quello che intendo affermare, sarebbe andato a tutto vantaggio del Comune e non, come ha sostenuto, a favorire Toscana Energia. Il motivo è semplice – aggiunge Bortoli -: è il Comune che in questa delicata fase, attraverso la Holding, deve acquistare le quote di Gesam Energia. Quindi, nel caso in cui la valutazione fosse andata al ribasso, ciò sarebbe stato proprio a vantaggio e non a danno dell’amministrazione comunale”.
Secondo l’amministratore della Holding Magnani è caduto in una doppia contraddizione. Lo avrebbe fatto quando ha sostenuto che l’advisor, la Utility Team, incaricato della valutazione della società, non ha potuto tenere conto dei crediti che Gesam Energia vanterebbe nei confronti del Comune e che secondo lo stesso Magnani arriverebbero complessivamente a 11 milioni di euro: “Sostenendo questo – commenta Bortoli – si è pesantemente contraddetto, perché se questo fosse anche avvenuto è chiaro che ci avrebbe rimesso soltanto il Comune e, stavolta sì, sarebbe stato favorito il socio privato, ovvero Toscana Energia, perché quelle azioni valutate x, sarebbero state pagate, faccio un esempio, x per dieci volte”.
La sensazione è che l’intera vicenda, fra accuse e illazioni, sia destinata a non chiudersi con le dimissioni (o, se si preferisce, con la revoca dell’incarico) di Magnani. La bufera scatenata dal presidente di Gesam Energia rischia, infatti, di creare un effetto boomerang, il cui esito, allo stato, è tutt’altro che certo.
In prima battuta c’è l’aspetto dei bilanci di Gesam Energia. Il presidente ieri ha sostenuto che dal Comune deve avere ancora 11 milioni di euro, relativi al contratto Sinergo per la fornitura di energia elettrica al Comune e servizi di manutenzione dell’illuminazione pubblica, già finito nel mirino e oggetto di un esposto alla Corte dei Conti, presentato dalla consigliera Cinque Stelle, Laura Giorgi. Si tratterebbe però di soldi che, per stessa ammissione del presidente di Gesam Energia, non figurerebbero in bilancio fino al settembre del 2015. Si tratta di circa 5 milioni di “conguagli” arretrati del contratto Sinergo e di una quota annuale di circa 4,5 milioni. Dati che trovano un riscontro soltanto parziale nelle cifre a conoscenza della Holding: “Sono rimasto molto sorpreso – commenta Bortoli – nell’apprendere che fatture di entità tanto importante non trovino riscontro alcuno negli ultimi tre bilanci, dal 2012 al 2014, approvati dal presidente Magnani: cifre che restano sconosciute fino al settembre 2015, data ultima di riferimento per la valutazione dell’advisor ma che poi appaiono tutte insieme nell’ottobre, dove risulterebbero fatturate. Questo non lo consente la legge”.
Una patata bollente scoppiata tra le mani dello stesso Magnani? O una nuova tegola sull’amministrazione comunale? Di certo c’è che il sindaco Alessandro Tambellini ha annunciato di volersi rivolgere alla procura non appena reperiti tutti i dati sui bilanci della società. E c’è da aspettarsi che a questo punto altri seguano la stessa strada, come già nelle scorse settimane avevano annunciato.
Intanto, non è mancata la reazione della politica. A cominciare dal segretario comunale del Pd, Francesco Bambini, che ha invitato alla chiarezza e alla trasparenza (Leggi). L’opposizione, invece, ha messo nel mirino l’intera operazione della scissione di Gesam. A cominciare da Marco Martinelli, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia che ha chiesto al sindaco di fare chiarezza anche in merito “alle gravi accuse mosse nei confronti di Magnani” (Leggi). Per la Giorgi (M5S), invece, a questo punto è “necessario azzerare tutto” e procedere ad una nuova valutazione delle società del gruppo Gesam (Leggi). Sullo sfondo c’è la partita della gara della rete del gas e le prossime tappe per la scissione, che il Comune intende portare avanti. La sensazione è che il passaggio non avverrà in un clima sereno. Da parte sua Bortoli, l’amministratore unico di Lucca Holding, ribadisce che quella della scissione è l’unica strada per Gesam: “Ho ricevuto un preciso mandato dall’amministrazione – dice -, che mi ha chiesto di intraprendere la strada necessaria per tutelare Lucca e i dipendenti delle società. Evidentemente continua ad esserci qualcuno che fa di tutto per ostacolare questo percorso”.