Mense, Pini: pasto da casa? Diseducativo e dannoso

Consentire agli alunni di portare il pasto da casa? Oltre che diseducativo rischia di essere anche dannoso. La pensa così il consigliere comunale del gruppo misto Andrea Pini, entrando nel dibattito degli ultimi giorni seguito all’incontro del comitato dei genitori La scuola che vogliamo con il sindaco e alla discussione in commissione sulla proposta di delibera avanzata dal presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli. “A scuola – sottolinea Pini – si impara l’italiano, la matematica e a mangiare in modo corretto e variato. Se un bambino ha di fronte un piatto di verdura con poco olio ed un pizzico di sale, e quello accanto del cibo ricco di zuccheri e grassi, e beve una bibita gassata e zuccherata addio a ogni sforzo educativo”. Ma secondo Pini c’è di più.
“Ricordo – aggiunge – che le malattie più comuni verso cui conduce la cattiva alimentazione sono l’obesità, il diabete, malattie cardiovascolari. Problemi che sempre più spesso ed in modo precoce, toccano i nostri figli. I genitori devono lottare per una scuola che ci aiuta ad educare i nostri figli, non a esaudire ogni loro desiderio. In questo momento storico, la lotta all’obesità è una priorità. Senza contare che si creano delle discriminazioni tra i bambini, tra chi mangia a scuola, chi si porta un pasto freddo da casa, e chi se ne torna a casa a mangiare.. Forse il pasto potrà essere talvolta freddo, ma il panino lo è sempre e comunque. Se il pasto non ha la dovuta qualità, si lotta per migliorare il servizio, non lo si affossa. Perché la mensa, è una conquista. E i genitori facciano i genitori, anche quando è difficile dire ad un bambino che deve provare a mangiare anche qualcosa che gli piace meno, o addirittura non gli piace. Si rischia oltretutto che una piccola minoranza di genitori, possa compromettere l’intero servizio della mensa, che deve poter essere programmato su numeri precisi e definiti. Questo grazie anche a quel modo di partecipare alla vita politica della comunità, fatta di comitati all’insegna del no, incapaci di promuovere proposte positive. I miei ringraziamenti agli insegnanti che cercano di trasmettere questi importanti precetti, talvolta anche nonostante i genitori”.