


La prima casa mobile sarà smantellata a primavera: la famiglia che la occupa al campo rom di via delle Tagliate sarà sistemata in un alloggio popolare dell’Erp, assegnato secondo la graduatoria dell’ultimo bando. E’ la strada che, gradualmente, dovranno obbligatoriamente seguire tutti gli altri residenti nelle aree pubbliche del comune dove oggi abitano in tutto 148 persone, 126 in via delle Tagliate, e altre 16, suddivise in cinque nuclei familiari, in via della Scogliera. E’ questo il progetto di smantellamento graduale dei campi, varato dall’amministrazione comunale su richiesta precisa del sindaco Alessandro Tambellini in persona.
Un percorso curato dall’assessore Antonio Sichi, in collaborazione con il dirigente del settore sociale, Maurizio Prina, che ha alle spalle già 10 mesi di lavoro intersettoriale e che sotto l’egida della Prefettura ha coinvolto anche la polizia municipale, l’anagrafe del Comune e il settore lavori pubblici. “Entro 5-6 anni al massimo se le cose procederanno come crediamo saranno completamente smantellati i campi rom comunali”, prevede l’assessore Sichi.
Il sistema è semplice, anche se frutto di un progetto parecchio articolato che ha mirato anche al coinvolgimento dei residenti che, alle Tagliate, hanno firmato un patto di collaborazione, della durata di un anno ma rinnovabile: tutti i residenti nei campi dovranno presentare domanda per ottenere un alloggio popolare che gli verrà assegnato secondo requisiti e tempi stabiliti dalla graduatoria specifica e gli alloggi saranno assegnati con il cosiddetto sistema “a mosaico”. Già sei famiglie – tre delle Tagliate e altrettante abitanti in via della Scogliera – sono collocate entro le prime 100 posizioni della graduatoria del vecchio bando e una di esse, al 36esimo posto, otterrà la casa a canone sociale (40 euro) entro la primavera. Chi non avrà i requisiti sarà comunque gradualmente trasferito e assegnato a progetti di recupero e inserimento sociale in modo da liberare tutte le piazzole nei campi: “Ciò avverrà senza creare nessun ghetto – avverte il sindaco Alessandro Tambellini –: il nostro obiettivo – aggiunge – è quello di far sì che non esistano zone franche sul nostro territorio e abbiamo deciso di risolvere in questo modo, gradualmente, la questione dei campi rom. Certo, siamo orgogliosi ma anche un po’ stupiti che dopo che questa città è stata governata da forze e coalizione all’interno delle quali c’è anche chi invoca le ruspe siamo noi ad affrontare in modo organico la questione”.
Stop a nuovi arrivi. La prima “pietra” del lavoro è stata posta lo scorso 17 luglio, data dell’ultima “fotografia” della popolazione residente nei campi rom su aree pubbliche: in tutto 148 persone. Questa cifra non potrà più crescere, perché il Comune ha disposto lo stop ai nuovi arrivi. Già nello scorso dicembre due nuclei e un singolo che avevano tentato di sistemarsi abusivamente nel campo rom della Tagliate sono stati allontanati dalla polizia municipale. Controlli di questo genere saranno effettuati ogni tre mesi: al 31 marzo, 31 giugno, 31 settembre e 31 dicembre. Saranno consentiti soltanto soggiorni temporanei (di massimo 30 giorni) a familiari dei nuclei che vi abitano con diritto ma dovranno avere il permesso dei servizi sociali. “Altre situazioni – commenta l’assessore Sichi – non saranno tollerate, perché l’obiettivo è quello di svuotare progressivamente i campi”.
Maggiano e Scogliera. Un discorso a parte deve essere fatto per il campo di Maggiano e per la parte non pubblica, ma acquistata dai privati in via della Scogliera. A Maggiano sette nuclei familiari per un totale di 20 persone vivono in una proprietà privata, così come parte delle famiglie di via della Scogliera, il primo campo sinti sorto in Toscana e che risale agli anni 60. Qui alcuni si sono acquistati il terreno dove ancora oggi si trovano le casette, sebbene si trovi in un’area golenale. Per queste famiglie che hanno maturato ormai un diritto consolidato dovuto all’uso la strada sarà diversa: “Potremo ricorrere alla perequazione urbanistica – spiega il sindaco Tambellini -: la possibilità che ci è concessa in presenza di questo diritto maturato da queste famiglie è quella cioè di proporre il trasferimento in altre zone dei nuclei presenti e non tutti insieme, perché, ripeto, non abbiamo intenzione di creare dei ghetti sul nostro territorio”.
Stop acqua gratis. “Si tratta in questo caso di un percorso più complesso e che necessiterà probabilmente di più tempo – spiega l’assessore Sichi – ma abbiamo deciso di partire con coloro che risiedono nelle aree pubbliche che costituiscono il 68% della popolazione dei campi rom e il 3% dei residenti lucchesi”. Nel frattempo, anche nell’area privata di via della Scogliera, sono stati installati 7 contatori per l’acqua, che finora era a carico dell’amministrazione comunale. Per questo motivo si risparmieranno altri 40mila euro. Aggiunti ai 60mila euro che servivano a coprire le utenze delle Tagliate (dove sono già da tempo installati i contatori), il risparmio per le casse comunali raggiunge circa 100mila euro all’anno. Gli allacci ai contatori hanno comportato una spesa di 1.235 euro a carico degli utenti del campo.
I numeri dei campi rom. Secondo l’ultima fotografia elaborata dal Comune gli ospiti sinti, rom e gagè dei tre campi Tagliate, Scogliera e Maggiano sono complessivamente 206 suddivisi in 59 famiglie e rappresentano il 3% della totalità della popolazione residente nel Comune.
Entrando nel dettaglio, al campo delle Tagliate sono 126 le persone residenti, di cui 46 sinti, 77 rumeni e 3 gagè, divisi in 38 famiglie e 23 piazzole. Il campo di via della Scogliera ospita in tutto 60 persone suddivise in 14 nuclei familiari tutti di nazionalità sinti. Il campo è diviso in un’area di proprietà privata e una pubblica: in quella pubblica sono presenti 16 persone suddivise in 5 nuclei familiari. Il campo di Maggiano, invece, insiste interamente su proprietà privata e ci vivono 20 persone, per un totale di 7 nuclei familiari.
Il prossimo bando. Il superamento e la chiusura dei campi rom avverrà nel giro di 6 anni. Ai residenti saranno assegnate case Erp attraverso le graduatorie secondo il cosiddetto sistema a mosaico. Il prossimo bando, modellato sulla legge regionale 41 che nelle assegnazioni aggiunge il criterio di storicità, premiando la residenza da almeno 5 anni sul territorio, uscirà a maggio. “La previsione – spiega Sichi – è di mettere a bando una settantina di alloggi, ma quello che preme adesso sottolineare è che contrariamente a quanto ci viene contestato l’assegnazione di case ai rom è stata finora infinitesimale rispetto al resto della popolazione residente. Adesso, con questo nuovo progetto, puntiamo ad un inserimento ben supportato da un patto di collaborazione che è stato firmato da tutti i residenti del campo della Tagliate, per il rispetto della legalità”.
Patto di collaborazione. E infatti questo “patto” siglato con il Comune impegna le famiglie presenti a comunicare all’amministrazione comunale la presenza temporanea fino ad un massimo di 30 giorni di eventuali ospiti nel campo e l’autorizzazione verrà concessa dal servizio sociale dopo verifica della domanda presentata. Stessa comunicazione dovrà essere data anche nel caso in cui membri del nucleo familiare si dovessero allontanare per lunghi periodi. Nella piazzola di ciascuna famiglia è consentita la collocazione di eventuali mezzi mobili utili alla vita quotidiana e ogni famiglia deve tenere pulito e mantenere lo spazio che occupa. In caso, tuttavia, di problemi di sicurezza o ordine pubblico segnalati dalle forze dell’ordine, il patto può essere ritirato e i residenti, secondo le circostanze, allontanati.
Campo pulito. All’interno del patto è stato sottoscritto anche il progetto Campo pulito, approvato proprio stamani (23 febbraio) dalla giunta Tambellini. Tre persone residenti nel campo di via delle Tagliate si impegneranno a titolo volontario a tenere pulito e sistemato lo spazio limitrofo al campo e adibito a parcheggio. I tre ospiti, che saranno assicurati per il loro compito, saranno seguiti dalla Caritas che già collabora con il Comune sui campi rom. La parte logistica e di supporto strumentale sarà ovviamente affidata a Sistema Ambiente.
Sicurezza e lavoro. L’obiettivo del patto con i residenti è anche quello di garantire la sicurezza. A spiegarlo è il sindaco Alessandro Tambellini: “E’ solo dialogando e prevedendo un inserimento sociale di questa popolazione, lucchese a tutti gli effetti perché qui residente, che si darà un contributo a eliminare situazioni anche di degrado sociale. Per questo annuncio che il prossimo passaggio sarà quello di agevolare e trovare le formule per consentire un inserimento di queste persone anche nel mondo del lavoro”.
Roberto Salotti