Camere hotel a porta S.Gervasio, no di Italia Nostra

1 marzo 2016 | 12:10
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Camere hotel a porta S.Gervasio, no di Italia Nostra

Italia Nostra, no alla concessione ai privati dei locali all’interno di Porta San Gervasio. Questa la posizione dell’associazione ambientalista sul progetto che vorrebbe un accordo fra Comune, Opera delle Mura e Hotel Ilaria per la realizzazione di cinque camere sopra l’arco della porta e in cima alla torre e di un piccolo salone a uso pubblico. “La sezione lucchese di Italia Nostra – dice Italia Nostra – vuole invitare il Comune e l’Opera delle Mura a rimeditare attentamente l’opportunità di portare avanti il progetto.
Quei duecento metri quadrati dentro Porta San Gervasio sono l’unica porzione dell’antico monumento ancora intatta e in mano pubblica. Grazie al completo restauro effettuato negli anni 2003/2004 – che vide, tra l’altro, la ricostruzione delle coperture e dei solai in legno – i locali in cui quella superficie è suddivisa sono adeguatamente protetti ed in grado di attendere senza alcun danno che tempi propizi offrano l’occasione per uscire dalla segnalata desolazione, che non è degrado ma solo la nudità connessa al non uso, almeno per quanto può vedersi dalle fotografie, successive al restauro, pubblicate sul sito del Comune”.

“Non c’è alcuna necessità di ricercare – dice Italia Nostra – ora e subito, un utilizzo. Meno che mai un utilizzo che consegna la quasi totalità del bene all’interesse del privato per una destinazione che, quale quella alberghiera, obbligando a ridisegnare gli spazi e a costruire impianti fissi specifici, cancella l’idea stessa dell’originaria funzione del monumento – di cui quei locali rappresentano l’unica testimonianza rimasta – e condiziona di fatto, per il costo di una restitutio in pristinum, il futuro del dopo concessione. Italia Nostra reputa impropria ed improvvida l’iniziativa assunta dall’Opera delle Mura e si chiede come mai l’amministrazione, al fine di far fronte alle spese necessarie per rendere concretamente fruibile al pubblico il bene, non abbia ricercato, sulla base di un progetto coerente alla rilevanza storica del monumento, il coinvolgimento di enti quali le fondazioni bancarie, che si sono sempre dimostrate disponibili ad interventi volti alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale”.