
E’ un anniversario se possibile ancora più amaro per Maurizio Davini, figlio di Giuseppe Davini, socio onorario e presidente per trent’anni dello storico Circolo Nuoto Lucca, che proprio il 2 marzo dello scorso anno è deceduto dopo una lunga malattia che non gli ha comunque impedito di continuare a lavorare fino in fondo per la società che gestiva da 30 anni, nella gestione della piscina Iti, di quella del Palazzetto di via delle Tagliate e di altri impianti sportivi.
“Purtroppo ho la sensazione che il grande impegno, la lungimiranza, la capacità organizzativa del Circolo Nuoto Lucca si siano perse con la scomparsa di mio padre”, esordisce Maurizio Davini, che fa parte del consiglio direttivo della società. “Tante decisioni prese dopo la sua morte – aggiunge – sono decisamente in costrasto con il suo modo di pensare e di essere. Oltre a questo devo registrare un inspiegabile ostracismo nei confronti di mia sorella, collaboratrice storica della società. Insieme a questo aspetto mi sembra di assistere a una gara a chi riesce meglio a cambiare programmi e comportamenti tenuti da mio padre, persona tutta d’un pezzo che anteponeva il rispetto della parola data e degli impegni anche verbali all’interesse personale. Mi aspetto – conclude Maurizio Davini – che la coincidenza dell’anniversario della morte di mio padre Giuseppe, che ha dato tutto per la società, faccia rinsavire chi attualmente gestisce la società stessa e si allinei con quanto portato avanti per trent’anni dal suo presidente, perchè il Circolo Nuoto Lucca continui a essere una società modello nel panorama almeno provinciale”.