Sanità, Tambellini: “Si riformi governance Asl”

4 marzo 2016 | 15:07
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Sanità, Tambellini: “Si riformi governance Asl”

Riforma della sanità, serve una nuova governance. A chiederlo è il sindaco Alessandro Tambellini, che è anche presidente della conferenza dei sindaci della “vecchia” Asl 2: “Sebbene la centralizzazione dell’attività di anatomia patologica sia un processo che era già stato previsto da tempo – dice Tambellini – e sebbene la Asl ci assicuri che non ci saranno cambiamenti per i pazienti utenti del sistema sanitario locale, come sindaco responsabile ultimo della salute dei cittadini e in qualità di presidente della conferenza zonale della Piana di Lucca, esprimo la mia preoccupazione per la vacanza che perdura sul piano della governance politica all’interno della nuova Asl di area vasta”.

“Con l’approvazione della legge di riforma della sanità Toscana – dice ancora Tambellini – infatti sono decadute le conferenze aziendali all’interno delle quali i sindaci operavano un confronto e una sintesi riguardo ai temi centrali relativi alla salute dei cittadini dei rispettivi territori. Al venir meno dei precedenti centri decisionali, a livello politico non è ancora corrisposta la nascita del nuovo organismo e il rischio che vedo in questo vuoto che si è venuto a creare – restano infatti attive le conferenze zonali, che hanno però competenze più specifiche e non hanno il compito di produrre sintesi utili a orientare le scelte organizzative di maggiore portata per la sanità – è che il processo di riorganizzazione nelle macro Asl proceda attraverso scelte puramente tecniche che non sono state oggetto di confronto e coinvolgimento politico dei territori”.
“Ritengo perciò essenziale – chiude Tambellini –  che venga ricostituito al più presto il governo del sistema di area vasta nel suo complesso, proprio perché il momento eccezionale che sta vivendo in questa fase la sanità toscana va guidato attraverso decisioni politiche che siano espressione dei diversi territori che compongono la nuova realtà della Asl nord ovest. Diversamente i processi in atto rischiano di essere il frutto di mere decisioni tecniche non condivise con i territori, con le istituzioni che rappresentano i territori, e in ultima istanza con i cittadini”.