
“Una riforma da cambiare perché mette a rischio il modello cooperativo e oltre cento anni di storia”. Roberto Guidotti e Roberto Madrigali, dirigenti del Centro Servizi Cooperativo Confcooper Service, si schierano decisamente contro il decreto legge varato dal consiglio dei ministri, che prevede che il sistema delle Bcc si costituisca in un unico gruppo a livello nazionale, il tutto mantenendo e valorizzando le peculiarità del sistema bancario cooperativo e quindi il radicamento territoriale delle singole banche, l’attenzione alle famiglie, alle imprese e alle realtà sociali presenti sul territorio.
“Quello che ci preoccupa però è la norma sul cosiddetto way-out che di fatto prevede per le banche che hanno un patrimonio superiore a 200 milioni di euro la possibilità di fare delle scelte diverse. Condividiamo la possibilità di consentire libertà di scelta, ma devono essere altresì previsti dei requisiti specifici e appropriati. Dal nostro osservatorio provinciale del mondo cooperativo riteniamo sbagliato che in questi casi si possa disporre delle riserve indivisibili. Esse infatti, quasi sempre, sono un patrimonio accantonato da diverse generazioni di cooperatori in oltre 100 anni di storia. Vengono così meno i principi fondamentali della disciplina e dell’ordinamento cooperativo contemplati nella Costituzione: il principio della solidarietà e dell’indivisibilità delle riserve. Affrancare queste riserve è un precedente preoccupante che oggi coinvolge le banche e domani potrebbe toccare anche ad altri settori della cooperazione”. “Nella provincia di Lucca – aggiungono operano attualmente quattro Bcc, un patrimonio da salvaguardare per l’attività svolta e per i principi fondanti che le caratterizzano. Chiediamo pertanto ai parlamentari della nostra provincia di difendere i principi fondanti dell’impresa cooperativa, con una particolare attenzione sulla regolazione del periodo transitorio entro i quali le Banche di Credito Cooperativo dovranno impegnarsi nel percorso di attuazione”.