Porta S. Gervasio, sopralluogo di Opera e Italia Nostra

Camere con vista per i turisti o luogo totalmente pubblico da restituire alla città intera? Una cosa è certa: il recupero di Porta San Gervasio interessa particolarmente a Italia Nostra onlus di Lucca, che dopo aver chiesto le planimetrie delle antiche torri, ha effettuato un sopralluogo insieme al presidente dell’Opera delle Mura, Alessandro Biancalana che ieri pomeriggio (10 marzo) ha accompagnato la delegazione nella visita. Salendo le ripide scale che portano alla terrazza panoramica da cui si gode una splendida quanto inconsueta vista sulla città (nella foto).
I membri dell’associazione si stanno interessando al futuro della struttura dopo che è stata resa nota la trattativa in corso tra Opera, Comune e Hotel Ilaria per recuperare le torri, con una operazione a metà tra pubblico e privato. L’idea dell’albergo è quella di realizzare almeno cinque camere nell’antico stabile, con una sala conferenze e una caffetteria panoramica. Lasciando in cambio uno spazio al Comune e l’accesso alle torri ai visitatori (Leggi). Evitando i rischi della piccola scala, grazie alla realizzazione di un ascensore interno in un percorso ideale di collegamento con la chiesetta dell’Alba.
Le trattative, che in estate sembravano aver subito una accelerazione, sono attualmente in una fase di stallo: “Abbiamo già dato un parere positivo ad un progetto di massima del privato che ci aveva espresso in estate la volontà di procedere ad un recupero delle torri – spiega Biancalana -, ma siamo ancora in attesa di un progetto definitivo per poi procedere ad una eventuale concessione. Per il resto, non abbiamo nessuna preclusione nei confronti di soggetti che possano concorrere a recuperare e a far riaprire alle visite la struttura”.
Italia Nostra è interessata alla riqualificazione della Porta, ma allo stato non c’è alcun progetto concreto. Anche perché la questione di fondo sono le risorse: “Opera e quindi Comune non sono in grado allo stato di garantire un recupero perché mancano i finanziamenti adeguati – osserva Biancalana -: a Italia Nostra che si è detta contraria alla trattativa con il privato ho detto francamente quello che penso. Ben vengano progetti concreti, purché essi siano sostenibili”.
Secondo la Onlus, la strada da percorrere – come è stato spiegato in un recente intervento – è quella di coinvolgere le fondazioni bancarie perché la struttura sia anzitutto recuperata e conservata, al di là del suo utilizzo (Leggi). Il percorso, qualunque strada esso prenda, non sarà breve. Perché in ogni caso servirà l’ok della Sovrintendenza. Al momento l’intenzione dell’amministrazione resta comunque di esplorare le possibilità di collaborazione con il soggetto privato: “Una volta che ci sarà data una risposta – spiega Biancalana – il progetto sarà sottoposto agli enti competenti e in particolare alla Sovrintendenza, poi se non ci saranno ostacoli potrà essere fatta una convenzione con il Comune”.
r.s.