
Assemblea questa mattina (11 marzo) dei lavoratori e delle lavoratrici delle case di riposo del comune di Lucca per esaminare la situazione alla luce del consiglio comunale straordinario di ieri. E torna l’ipotesi di sciopero proposto dai sindacati Fp Cgil, Fisascat Cisl e Uil Fpl.
“Purtroppo – scrivono i sindacati – il consiglio comunale pur riportando numerosi interventi critici che hanno ripreso concretamente le posizioni già espresse dal sindacato, ha visto invece la giunta ed il sindaco insistere sulla posizione di concludere le procedure di gara ed assegnare in via definitiva la concessione alla cooperativa sociale Agorà. L’assemblea ha rimarcato l’assoluta incapienza della gara divenuta ancora più evidente dopo l’abnorme rialzo offerto dalla cooperativa aggiudicataria che risulta essere del 490 per cento. Si è peraltro rimessa in evidenza la proposta sindacale che, associata al protocollo inerente la clausola sociale sottoscritta in prefettura, avrebbe, attraverso accorgimenti tecnici e l’utilizzo eventuale di ammortizzatori sociali, di fatto attenuato gli effetti negativi dei tagli operati dall’amministrazione”.
“Ritenendo intollerabile la completa assenza di apertura al dialogo dell’amministrazione comunale – proseguono i sindacati – l’assemblea ha deciso all’unanimità la ripresa dello stato di agitazione che verrà esplicitato attraverso la richiesta di un tavolo di conciliazione obbligatoria alla prefettura di Lucca. La proposta emersa dai numerosissimi interventi è quella, in assenza di novità sostanziali che consentano una chiusura positiva della procedura in prefettura, di tornare allo sciopero e a manifestare pubblicamente il disagio per le posizioni del Comune. Inoltre, le organizzazioni sindacali si attiveranno per organizzare una tavola rotonda che evidenzi tutti i punti e tutte le posizioni politiche e sindacali sulla vertenza e sull’importanza storica delle Rsa lucchesi”.
“Abbiamo fatto il possibile . dicono Michele Massari della Fp Cgil, Pietro Casciani e Paola Paganelli della Uil Fpl – per trovare una soluzione che conciliasse le posizioni dell’amministrazione e la legittima aspirazione delle lavoratrici al mantenimennto del proprio posto di lavoro purtroppo non abbiamo trovato la voglia di ascoltare e comprendere le nostre proposte. Nei prossimi giorni faremo opera di informazione alla città attraverso volantinaggi ed ulteriori comunicazioni”.