S. Luca e nuova Asl, il sindaco convoca gli operatori

17 marzo 2016 | 14:45
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S. Luca e nuova Asl, il sindaco convoca gli operatori

Fare il punto sull’ospedale per acuti e sulle attività legate al nuovo presidio ospedaliero inaugurato due anni in vista della costituzione dell’Asl di area vasta. Con questo obiettivo il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, ha invitato per martedì (29 marzo) i responsabili dipartimento dell’ospedale San Luca ad un incontro. Si tratta dell’avvio di una fase di consultazione con tutti i professionisti che a livelli e con funzioni diverse operano all’interno della struttura ospedaliera per effettuare una verifica a due anni dall’apertura del nuovo ospedale e raccogliere le eventuali criticità in questa fase di avvio della riforma sanitaria in Toscana.

“La riduzione a tre delle aziende Usl da dodici che erano fino allo scorso dicembre è di fatto la creazione di un ambito territoriale ampio in cui tutte le strutture sanitarie, e gli ospedali in primis, fanno riferimento ad un’unica azienda – afferma il sindaco Tambellini – . Nella Asl che riunisce il territorio di quattro province è fondamentale che gli ospedali in rete lavorino in modo coordinato, senza venir meno tuttavia alle specifiche vocazioni che nel tempo si sono affermate nei singoli territori. In questo contesto sarebbe errato che un singolo complesso ospedaliero diventasse riferimento di tutti gli utenti per tutte le patologie ed è nella collaborazione fra i centri di cura in rete che si può ottenere la razionalizzazione attesa e una migliore allocazione delle risorse”.
“La riforma sanitaria è in atto dal punto di vista tecnico – prosegue Tambellini – mentre la decadenza delle conferenze aziendali all’interno delle quali i sindaci operavano un confronto e una sintesi non ha ancora portato alla costituzione del nuovo organismo decisionale dell’area vasta, che come sindaco responsabile ultimo della salute dei cittadini torno con forza a sollecitare. In questo contesto è mia intenzione avviare con i professionisti che operano all’interno dell’azienda ospedaliera, con i medici, gli infermieri, i tecnici, un confronto diretto, proprio per rappresentare con più esattezza possibile, partendo da coloro che quotidianamente lavorano sul campo, le istanze del territorio all’azienda, una volta che sarà colmato il vuoto di governance politico all’interno della nuova macro Asl”.
“Sono molti gli argomenti sul piatto – conclude il sindaco – che intendo approfondire grazie al confronto diretto con i professionisti: la classificazione degli ospedali, la ridefinizione dei dipartimenti, le assunzioni di personale nei singoli plessi ospedalieri perché non si creino disparità, sono altrettanti temi che richiedono e hanno la mia attenzione. E’ infatti mia ferma convinzione che con la riforma in atto nella nostra regione il sistema sanitario si giocherà sia nell’integrazione fra gli ospedali, sia nella capacità di dare risposte, le più efficaci possibili, nella sanità preventiva e territoriale. In questo contesto il ruolo che rivestiranno le zone-distretto, anch’esse in via di ridefinizione numerica rispetto alle 34 attuali nell’intera regione, sarà determinante per assicurare la risposta ai bisogni socio-sanitari localmente espressi”.