Urbanistica, va in giunta il nuovo piano strutturale

Entro pochi giorni il nuovo piano strutturale per disegnare il futuro urbanistico della città sarà approvato dalla giunta Tambellini e, in seguito, andrà all’esame del consiglio comunale. Ad assicurarlo è l’assessore all’urbanistica Serena Mammini che, pur ammettendo un ritardo nel cronoprogramma stabilito, nega che ciò sia dovuto a qualcuno che ha remato contro. Al contrario, è stato l’indirizzo dell’amministrazione a spingere a limare meglio il progetto, alla luce soprattutto di diverse novità normative apparse dall’avvio dato nel luglio del 2014. Non da ultimo il Pit, come ricorda la stessa Mammini in un lungo intervento.
“Il tentativo di leggere la realtà con chiarezza, lucidità, giusto distacco e onestà – osserva l’assessore – è un esercizio che deve essere compiuto sempre e ovunque, anche quando piace poco o fa poco comodo. Per questo dico che nessuno ha bloccato o sta bloccando niente anche perché nulla è bloccato. Tra pochi giorni, dopo la comunicazione di giunta dello scorso 15 dicembre, la delibera e quindi il progetto di piano transiterà nuovamente dalla giunta per poi passare finalmente in consiglio comunale per il dibattito e l’adozione”.
Certo gli ostacoli lungo il percorso non sono mancati. “Mi rammarica – aggiunge la Mammini – che la commissione urbanistica non si riunisca da prima di Natale, e questo è un fatto, ma non posso dire che l’iter sia stato bloccato. Certo, mi dispiace anche perché durante le sedute, impegnative dato l’argomento spesso intriso di tecnicismi, c’è stato un certo dibattito, uno scambio di opinioni talvolta acceso sui vari argomenti, segnale comunque di vitalità. Se, ad oggi, un qualche ritardo sul tabellino di marcia che era stato ipotizzato c’è è perché abbiamo preferito che alcuni aspetti fossero limati, altri rivisti, approfonditi, decantati. In un lavoro per la città di gittata almeno quindicennale non possiamo stare a guardare il mese o due oltre il limite annunciato solo per non essere contraddetti su un’ipotesi di data. Nessuna scusa quindi e a ognuno le proprie responsabilità, io non mi sottraggo. Non voglio, non mi piace, non serve”.
Un ruolo, osserva la Mammini, lo hanno sicuramente giocato le novità nel panorama regionale. “Certo, la nuova legge sul governo del territorio (65/2014, in vigore dal novembre 2014) e il piano di indirizzo territoriale della Regione con valenza di piano paesaggistico (marzo 2015) hanno visto la luce durante la redazione del piano lucchese (avvio: luglio 2014) introducendo diverse novità e notevoli cambiamenti. Questo ha contribuito a rallentare il nostro iter perché si è reso necessario un dialogo più serrato con gli uffici regionali (anche loro alle prese con i nuovi strumenti). Se poi guardiamo ad altri comuni anche capoluogo della Toscana ci rendiamo conto che certi strumenti, proprio perché complessi, hanno avuto tutti redazioni così lente che in confronto noi diveniamo campioni in velocità, caratteristica che comunque, di per sé, non è un valore assoluto. Occorre andare avanti come stiamo facendo con convinzione, procedere perché il nostro territorio necessita di un salto di qualità, di ordine, di nuove opportunità, di scelte coraggiose in un equilibrio dinamico nel rispetto di ciò che la nostra città esprime, racconta e ci dona”.
“Un piano strutturale – prosegue l’assessore all’urbanistica – è un’opera complessa dicevo e, sottolineo ancora una volta, un atto di cultura. È tuttavia uno strumento che da solo non basta a incidere sul miglioramento reale della vita delle persone; ne è però il presupposto, il punto di partenza, con la sua visione, i suoi obiettivi, le sue strategie. Avanti quindi, con un’unità d’intenti che sia la più ampia possibile perché solo così possiamo sperare di poter usufruire delle risorse in gioco, sempre più limitate ma necessarie a concretizzare sollecitazioni, progetti, idee per rendere ancora di più Lucca un luogo dove vivere bene. E allora sarà chi non punterà dritto e sicuro verso questo obiettivo che, consapevole o no, bloccherà, non tanto i lavori di un piano strutturale, ma il futuro prossimo della nostra bella città”.