
Gesam e gara del gas, il dibattito continua. Nella commissione partecipate, che ha proseguito la seduta per gli approfondimenti normativi sul tema, arriva sul tavolo dei consiglieri un’ulteriore novità nel marasma di norme e decreti che regolano la questione. E che potrebbe in qualche maniera cambiare qualcuna delle prospettive fin qui individuate dall’amministrazione. La novità è stata illustrata dall’amministratore di Lucca Holding Andrea Bortoli che ha riferito di una segnalazione del parlamento proveniente dall’autorità antitrust sulla procedura di preparazione delle gare.
“L’antitrust – spiega Bortoli – ha affrontato tre aspetti. Innanzitutto ha ritenuto immotivata l’ulteriore proroga dell’indizione delle gare e raccomanda al parlamento di evitare in futuro nuove dilazione. Poi è intervenuta sulla questione dei raggruppamenti temporanei di imprese, contestando i contenuti del decreto ministeriale del 2011 che introduce limiti stringenti nei requisiti selettivi per la partecipazione alla gara e auspicando l’eliminazione di limitazioni immotivate soprattutto per i soggetti più piccoli. Il terzo intervento, che mi sembra quantomeno intempestivo, è quello secondo cui non ci sarebbe più ragione di distinguere nel criterio di valorizzazione delle reti fra l’indice Vir, che fa riferimento al valore della rete anche nell’ottica dei futuri investimenti e Rab, che si basa sul flusso di cassa atteso e sul reddito che garantiscono le reti stesse. Il Vir, in sostanza, era considerato con una sorta di buonuscita per i gestori uscenti e la cui scadenza sarebbe stata successiva a quella della gara”.
L’apertura sulle associazioni temporanee di impresa non ha mancato di risollevare il dibattito su questa ipotesi soprattutto da parte del suo principale fautore, il professor Piero Angelini di Governare Lucca. “Da una parte – dice Angelini – il terzo punto mi sembra favorevole perché potrebbe riapprezzare il valore della rete Gesam nel caso in cui la società dovesse cederla al nuovo gestore. Ma è importante anche il fatto che non si veda con disfavore il atto che le società si meettano insieme. Per me, come più volte è stato eccepito, quella fra Gesam e Toscana Energia non sarebbe una associazione sovrabbondante e nulla vieterebbe di portare avanti l’ipotesi che fu già del presidente di Lucca Holding, Stancanelli”. Bortoli resta, però, della sua posizione: “Sicuramente – dice – le affermazioni dell’antitrust non risolvono il problema delle Ati sovrabbondanti ma si rivolgere in particolare alla riduzione di quelle limitazioni che non permettono di partecipare ai soggetti minori che non hanno alcuni requisiti per partecipare alla gara anche sotto la forma delle Ati. Segnalo, inoltre, che il decreto ministeriale dispone che, in caso di aggiudicazione della gara, entro un mese vada creato un soggetto giuridico unitario sotto forma della società di capitali”. “Io – conclude Bortoli – sconsiglierei comunque vivamente l’unione di soggetti che potrebbero risultare sovrabbondanti. Lo scopo, infatti, è quello di far nascere soggetti industrialmente integrati che raggiungano economie di scala. C’è il rischio, insomma, creando un’Ati fra Gesam e Toscana Energia, di dare sponda a un ricorso che poi sarebbe chiamato a valutare lo stesso Comune di Lucca in qualità di stazione appaltante”.
L’ipotesi, comunque, rimane in piedi. E potrebbe essere affidata anche a prossimi incontri della commissione magari, come ha proposto il consigliere Pagliaro (Pd), aperti ai lavoratori della Gesam. I prossimi incontri, comunque, dovrebbero essere rimandati all’esito delle decisioni dell’autorità anticorruzione: “E’ una questione, quella del ricorso all’Anac – dice l’assessore Giovanni Lemucchi, anche lui presente in commissione – che sarà decisa a giorni, secondo quanto ci è dato sapere e il cui esito non è scontato. Per questo attendiamo anche per dare la dovuta comunicazione alla commissione”. “Anche se non ci sono – spiega poi Bortoli – motivi di corruzione in queste procedure quello che viene affrontato dall’autorità è anche il nuovo concetto della corruzione come mala amministrazione. Potrebbe emergere, insomma, che se da un lato è tutto a posto sotto il profilo del diritto penale ci potrebbero essere profili nella procedura che sono fuori dal dettato amministrativo”.
Questione ancora aperta, dunque, ma intanto si avvicinano le scadenze previste per l’eventuale firma della lettera di intenti fra Comune e Toscana Energia, così come predisposta dalla holding.