Due ipotesi per il trasloco della Croce Rossa

28 marzo 2016 | 12:52
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Due ipotesi per il trasloco della Croce Rossa

Due alternative e tempi stretti per decidere. Perché la Croce Rossa Italiana di Lucca dalle Tagliate vuole e deve traslocare. “Non possiamo aspettare ancora dell’altro, abbiamo bisogno di una nuova sede adeguata all’impegno che l’associazione mette in campo in città su più fronti”. Enzo Fasano, il presidente riconfermato dalle recenti elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo della Cri di Lucca, non ci gira troppo intorno: “La collocazione attuale non ci consente che di lavorare al 60% delle nostre possibilità. La situazione ha prodotto quindi uno spezzettamento sul territorio delle attività, dal centro d’ascolto all’assistenza ai bisognosi. E’ per questo che stiamo valutando concretamente la possibilità di un trasloco in una sede in cui vorremmo riunire tutti i nostri servizi”.

La prima ipotesi, avanzata dalla stessa amministrazione comunale, disegna un futuro per la Croce Rossa lucchese al Campo di Marte. Una soluzione che piace al presidente Fasano ma che presenta ancora numerosi ostacoli. Non da ultimo il fatto tempo: “Sull’ex ospedale si interfacciano almeno tre soggetti: Asl, Regione e Comune – osserva Fasano – ed in più c’è l’interessamento della Fondazione Crl. E’ chiaro che una operazione così importante come la riqualificazione del vecchio ospedale necessita di tempi tecnici che rischiano di essere troppo dilatati per i bisogni che riscontriamo all’interno della nostra associazione”.
E’ per questo che parallelamente e da alcune settimane la Cri sta effettuando una ricognizione serrata per valutare la possibilità di trasferirsi in un immobile di proprietà: “Questa strada che dobbiamo valutare ancora se è di fatto percorribile – chiosa il presidente – potrebbe consentirci anche di stringere i tempi. Una cosa è assolutamente certa a questo stato: il servizio 118 ma anche la sede operativa e amministrativa della Croce Rossa dovranno traslocare, in un modo o nell’altro”. Fasano ne fa uno degli obiettivi principali del suo nuovo mandato: “Nell’attuale sede non ci sono nemmeno gli spazi per una adeguata sala riunioni – spiega -: inoltre la mancanza di spazio finora ci ha fatto organizzare servizi in immobili concessi da altri enti e in particolare dal Comune di Lucca, ma una organizzazione all’interno della stessa struttura potrebbe garantire una maggiore incisività e un migliore coordinamento delle tante attività di sostegno e assistenza in cui la Croce Rossa è impegnata a Lucca”.
In attesa delle soluzioni concrete, la Croce Rossa si prende comunque dell’altro tempo. Il prossimo passaggio sarà rinnovare la convenzione con la protezione civile comunale per l’utilizzo della tensostruttura alle Tagliate, impiegata come struttura di accoglienza temporanea dei richiedenti asilo. “Non ci sono ostacoli per concludere il rinnovo e al riguardo l’amministrazione comunale si è dimostrata molto sensibile e anche disponibile – spiega il presidente Fasano – ora si tratta di andare alla firma per il rinnovo della convenzione in scadenza. Ma questo non ci preoccupa assolutamente”.
La tensostruttura infatti resterà a disposizione del progetto di accoglienza dei migranti sotto l’egida della Prefettura. “Abbiamo ragione di credere che questo servizio a noi affidato – spiega Fasano – sarà mantenuto alle Tagliate, perché logisticamente ha dei vantaggi e in più perché non esistono sul territorio altre strutture di questo genere. Quello che traslocherà, nei nostri obiettivi, sarà invece il servizio di emergenza urgenza per il 118 e gli uffici amministrativi, che hanno bisogno di una sede più adeguata. Con questo non intendo dire che la sede delle Tagliate non consenta uno svolgimento a pieno regime di questi servizi. Tutt’altro. Quello che vogliamo per la Croce Rossa Italiana di Lucca è che abbia a disposizione un polo di servizi per il soccorso e l’assistenza alle persone e ai bisogno”. Un po’ come accadrà per altre associazioni di volontariato che si sono già mosse per raggiungere questo obiettivo. Come la Croce Verde di Ponte a Moriano che è riuscita a comprarsi la sede (ormai manca solo la firma dal notaio) o come la Misericordia di Lucca che pensa a traslocare le ambulanze al di fuori della cinta muraria.