Canili Lucchesia primi in Italia per le adozioni

30 marzo 2016 | 12:35
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Canili Lucchesia primi in Italia per le adozioni

Bolzano e Lucca sono le migliori province italiane per quanto riguarda la capacità di riassegnare quei cani che finiscono nei canili. E’ quanto emerge dal quinto rapporto nazionale di Legambiente dedicato agli animali in città, presentato oggi a Roma. Il lavoro riguarda Comuni e Asl che hanno risposto a vari quesiti sull’argomento. Tra le aziende sanitarie locali fanno la voce grossa Frosinone e Ancona, dove per ogni nuovo ingresso trovano felice sistemazione due esemplari. Chiudono la classifica Trapani, dove ogni 30 nuovi ingressi si
riesce a sistemare un solo esemplare, e Nuoro che riesce ad assegnare un cane ogni 11 nuovi ingressi.

Tra le 91 amministrazioni comunali che hanno risposto al rapporto di Legambiente, sono in 35 (il 38 per cento) a raggiungere una performance sufficiente, 8 (Verona, Ferrara, Cremona, Monza, Bologna, Lecco, Perugia, Parma) hanno un risultato buono e solo due città (Terni e Modena) registrano una performance ottima.
Tra le Asl, invece, sufficiente il risultato di 35 aziende su 73 (48 per cento del campione), 12 con performance “buona” e solo 2 (Savona e Brescia) col massimo dei voti.
Rispetto alle aree dedicate, portare a spasso un cane a Taranto è evidentemente complicato visto che c’è una sola area cani per 218 chilometri, mentre è più semplice a Pordenone dove le zone dedicate sono una ogni 2,5 chilometri. Sulle norme specifiche per animali, l’89,01 per cento dei comuni dichiara di avere un regolamento per la corretta detenzione degli animali in città, mentre in relazione all’accesso ai locali pubblici e negli uffici in compagnia dei propri amici a quattro zampe è regolamentato in 2 Comuni su 3.
Anche per i controlli di settore i numeri sono variabili: se Potenza dichiara un controllo all’anno ogni 21 cittadini e Terni uno ogni 45, a Novara viene effettuato un controllo ogni 21mila abitanti, mentre la Asl Milano 1 dichiara di farne uno ogni 95mila abitanti. Rispetto alle colonie feline, solo il 60,43 per cento dei Comuni dichiara di monitorarle (15.445 colonie, con oltre 160.742 gatti e 7.958 cittadini impegnati), mentre tra le aziende sanitarie solo il 71,23 per cento dichiara di monitorare le colonie feline presenti nel proprio territorio (23.869 colonie per 185.333 gatti).