In 15 anni 172mila nuovi metri quadri di costruzioni

31 marzo 2016 | 10:12
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In 15 anni 172mila nuovi metri quadri di costruzioni
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In 15 anni 172mila nuovi metri quadri di costruzioni
In 15 anni 172mila nuovi metri quadri di costruzioni

Piano strutturale, si prevedono tempi lunghi per i lavori della commissione. E non solo per una volontà politica, da parte di alcuni membri della commissione, di affrontare una discussione approfondita sul tema, ma anche per motivazioni tecniche. Ai consiglieri, infatti, non è ancora pervenuta, in forma cartacea, la cartografia di insieme che accompagna il piano e che dovrebbe essere la base per affrontare le questioni specifiche. Un impasse, questo, che chiede una soluzione urgente e che verrà affrontato anche in conferenza dei capigruppo.
Ma non certo solo di questioni tecniche si è parlato quest’oggi (31 marzo) nella commissione urbanistica presieduta dal consigliere del Pd Lucio Pagliaro e che ha visto una prima sommaria esposizione del piano da parte del sindaco, Alessandro Tambellini e dell’assessore all’urbanistica Serena Mammini.

In apertura è proprio il presidente Pagliaro a voler fugare ogni possibile dubbio: “Lungi da me – dice, rispondendo ad alcune polemiche delle ultime settimane – voler utilizzare il progetto urbnistico e le mie osservazioni, pur legittime come consigliere comunale, per creare problemi all’amministrazione di cui sono orgoglioso di fare parte. Non mi tiro però indietro dal ruolo di consigliere eletto nell’affrontare un piano che, avendo valenza di 15 anni, necessita di un importante contributo in termini di idee. Nel tempo che la commissione riterrà necessario vorrei che certe questioni controverse venissero superare e riprendesse il dibattito per correggere quello che riteniamo debba essere corretto”.
Ad introdurre la mattinata di lavori è stato il sindaco di Luca, Alessandro Tambellini, che ha ripercorso la storia dell’urbanistica lucchese e ha sottolineato le principali indicazioni che l’amministrazione ha dato agli estensori del piano: “Fra le principali questioni – dice il sindaco – c’è stata quella dell’individuazione delle aree a rischio idrogeologico con vincolo di inedificabilità, sovrapponendo i vari strumenti che si sono succeduti nel tempo. C’è stato poi l’accertamento delle caratteristiche storiche e artistiche del territorio con particolare attenzione alla salvaguardia e all’integrità del paesaggio come richiesto anche dal piano paesaggistico regionale. C’era poi la necessità di ricomporre il quadro di una periferia complessa, guardando in avanti sia dal punto di vista dell’edilizia sia per il recupero dell’esistente. Una caratteristica di fondo su cui si è ampiamente insistito è la necessità di servizi accessori nelle zone disagiate, come ad esempio quelle collinari e montane”.
Tambellini non lesina anche di affrontare il tema delle nuove infrastrutture, in particolare la nuova variante di Sant’Anna e il casello di Mugnano: “Si tratta – sottolinea – solo di previsioni che determinano delle aree di salvaguardia, poi si valuterà se sarà o meno necessario realizzarle. La nuova strada di Sant’Anna marginalizzerebbe il traffico di attraversamento della frazione. Se ci si rende conto, però, che con la rotonda di piazzale Boccherini e l’apertura dell’ultimo tratto di piazzale Luporini la situazione del traffico è sotto controllo l’ipotesi potrà essere eliminata. Per noi resta fondamentale la conclusione della realizzazione dell’asse suburbano, che dà maggiore rilievo alla realizzazione del nuovo ponte sul Serchio”. “Quanto al casello di Mugnano – dice affrontando il tema caldo e di attualità – non varia le previsioni sugli assi viari. Si tratta di una possibilità in più offerta al territorio. Se si riterrà di volerla sfruttare esisteranno già gli spazi di salvagiardia territoriale”. E ancora: “Faremo vivere con questi strumenti – dice – nuovamente il centro storico, anche con la realizzazione del piano delle funzioni. Altre problematiche dei territori sono affrontate in questo strumento cone la questione della ferrovia e la previsione di ipotesi di nuovi sottopassaggi”.
Non sarà, comunque, un piano strutturale a volumi zero. Nella questione del dimensionamento a nuovo, infatti, sono previste costruzioni per 172mila metri quadri in quindici anni. “Credo – dice il sindaco – che sia un dimensionamento modesto e contenuto e che va integrato con il recupero dell’esistente”. Non si ferma neanche la previsione di nuove aree industriali: “Sosterremo – ha chiuso il sindaco prima di lasciare i lavori per raggiungere la giunta – nei limiti del possibile e del compatibile lo sforzo delle imprese sul territorio”. In questo senso, ad esempio, nel piano è prevista la possibile estensione dell’area industriale di San Pietro a Vico.

L’intervento dell’assessore Mammini
Serena Mammini entra nel dettaglio del piano spiegandone altre caratteristiche importanti. Fra queste il tema delle aree di rigenerazione urbana, già previste per Sant’Anna e San Vito e per cui l’amministrazione potrebbe partecipare a un nuovo bando per San Concordio: “A me piacerebbe – ha detto l’assessore – un piano strutturale più calato nella realtà e che i progetti che indica vi trovassero attuazione”. Fra questi anche quelli per favorire la mobilità lenta nel tracciato che dall’acquedotto del Nottolini, attraverso via dei Fossi si prolunga lungo tutto il condotto pubblico

Il dibattito fra i consiglieri
Dai consiglieri Lenzi (Idv), Macera (Forza Italia) e Pietro Fazzi (Liberi e Responsabili) arriva però un richiamo sull’oggetto dei lavori. “Vorrei che una commissione – dice Lenzi – lavorasse come tale e non a uso e consumo di proclami per la stampa. Il problema principale è che ci sono notevoli diversità rispetto all’ultimo testo discusso. Sono state cambiate le tavole, la stessa struttura del piano e anche il disegno delle Utoe”. Per Fazzi l’esposizione dell’amministrazione ripercorre l’atto di avvio del procedimento senza aggiungere nulla.
Il presidente Pagliaro ricorda ai consiglieri come fosse stato deciso in maniera condivisa la sospensione dei lavori della commissione in attesa delle cartografie: “La commissione – dice Pagliaro – è stata riattivata dopo che la proposta di piano strutturale è arrivata in giunta. Da ora in poi ci prenderemo il tempo che ci serve per affrontare le diverse questioni”.
“E’ stata la segretaria generale Sabina Pezzini – ricorda Angelini – a dire che non era possibile fornire in questo momento la cartografia perché era uno strumento in fieri. Spero che la posizione del sindaco e della maggioranza non sia un modo per dire che questo è lo strumento e vada approvato così. Apprezzo che l’assessore parli e sia sempre presente in commissione ma il problema è che è questa giunta che decide tempi e modi. E poi il fatto che il sindaco abbia sottolineato che il parere della commissione non è vincolante non è certo un incentivo al dialogo e alla discussione”.
Angelini entra poi nel vivo delle questioni: “La metà di questo piano strutturale – dice – lo ha fatto l’assessore regionale Marson con il piano paesaggistico. Per il resto questo non è solo un piano conformativo ma si danno anche degli spazi di manovra. Per questo fin da ora vorrei dire delle cose. Il casello di Mugnano, innanzitutto, ha un senso se si raccorda con la viabilità suburbana. Ma è assurdo dire che si tratta solo di una previsione buttata lì. La maggioranza deve fare delle scelte altrimenti indebolisce le sue opzioni e le sue previsioni. La stessa cosa per la viabilità di Sant’Anna: la maggioranza decida, sono passati mesi da questa ipotesi e ancora adesso si parla di un’eventualità”. Angelini, poi, conclude il suo intervento richiedendo una cartografia di supporto per i consiglieri (stampare l’intero piano costerebbe, secondo i calcoli fatti dall’ufficio, 1600 euro a copia) e contestando la ricostruzione “storica” del sindaco sulla politica urbanistica della città: “L’opposizione – ricorda – fu tanto contraria all’Utoe unica che uscì dall’aula al momento del voto”.
“Prendo atto – ha detto l’ex sindaco Pietro Fazzi – che questa esposizione è parziale, ma ora la questione della conoscenza degli strumenti va risolta. Detto questo l’esperienza di governo evidentemente ha fatto bene a questa amministrazione che ora accetta cose lungamente avversate, come la mancata previsione del carcere ad Antraccoli considerata come area non urbanizzata ed altre previsioni di salvaguardia del verde cittadino”. Sul casello di Mugnano Fazzi ricorda come la decisione sia stata presa dall’assemblea del Pd: “Trovo quindi poco convincente – dice – questo profilo basso. Ci sono infatti tanti modi di salvaguardare il territorio dall’edificato. Ma dire sì a questa previsione nel piano strutturale vorrà dire che poi le competenze non saranno più del consiglio comunale”.
Definisce pessimo lo strumento urbanistico licenziato dalla giunta il consigliere dell’Idv Lenzi “perché – dice – dimostra di non avere una chiara visione della città. Alla viabilità di Sant’Anna sono contrario perché non è destinata a liberare la zona dal traffico ma a spostare lì gran parte del traffico proveniente da nord e dall’Oltreserchio. Il quartiere, dunque, a quel punto si troverebbe tutto stretto all’interno di un maxisvincolo autostradale. Vorrei comunque smontare la leggenda metropolitana per cui la previsione della strada è solo un’ipotesi ma che vanno previste aree di salvaguardia. Quella zona, infatti, è già nel parco fluviale e quindi inedificabile”. “Trovo un’assurdità – prosegue Lenzi – che si sia predisposto un atto amministrativo composto di 516 pagine, 10 cartografie, un quadro conoscitivo, un quadro geologico e un valutativo per cui in totale si superano le mille pagine. Una documentazione, lo dico mettendomi dal punto di vista del cittadino, inutilizzabile e rinnovo l’invito alla realizzazione di un piano il più semplice possibile”. Infine un cenno al nuovo disegno delle Utoe: “Dopo che abbiamo lungamente discusso – dice – le nuove Utoe alla fine sono quelle originariamente proposte dall’amministrazione a inizio lavori e da noi rigettate”.

Il calendario della commissione
La commissione si riunirà per un prossimo confronto già la prossima settimana. La proposta del presidente Pagliaro è quella di affrontare temi specifici in ogni riunione: le Utoe, le infrastrutture, il territorio urbanizzato, il territorio agricolo e il dimensionamento. In quelle occasioni verranno valutate eventuali modifiche al testo, migliorative o rafforzative, da far convogliare in eventuali emendamenti. Almeno sei settimane, insomma, per affrontare le diverse tematiche sul tavolo prima di metterle insieme in maniera unitaria in vista del consiglio comunale di approvazione del piano. Andando ben oltre al mese e mezzo “richiesto” dal sindaco Alessandro Tambellini per la discussione. Sempre che si risolva a breve la questione della consegna delle cartografie ai commissari.

Enrico Pace