
Dopo la diffida dei due consiglieri Giorgi (5 Stelle) e Bianchi (Fds) a richiedere un voto minimo di laurea nel bando per la formazione di una graduatoria per l’assunzione a tempo determinato di un dipendente di quarto livello, Itinera passa al contrattacco e tira dritto, con una nota dell’amministratore unico, Andrea Bortoli.
“In via generale – dice l’amministratore unico di Lucca Holding, Andrea Bortoli – non ritengo che i componenti di un consiglio comunale abbiano titolo per esercitare pressione diretta, con tono ultimativo e con risonanza anche mediatica, sugli amministratori delle società di capitali controllate dal Comune di Lucca, i quali sono tenuti a rispettare solo i doveri ad essi imposti dallo statuto, dal codice civile e da eventuali indirizzi specifici impartiti dal comune, con la diligenza richiesta dalla specifica natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze. Per il loro importante ruolo democratico, i consiglieri comunali hanno certamente diritto di ottenere dagli uffici e dalle aziende del comune tutte le notizie e informazioni in loro possesso, ma non sono autorizzati ad intimare o ingiungere direttamente divieti o comportamenti di sorta, come ad esempio l’immediato ritiro di unbando di concorso, a chi personalmente sopporta la responsabilità della complessa gestione quotidiana di una società di diritto privato”. Una diffida che prende spunto dai nuovi principi recentemente introdotti dal Parlamento in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche (cosiddetta legge Madia) per cui il governo è chiamato ad emanare entro 18 mesi nuove norme sul lavoro alle dipendenze di
amministrazioni e società pubbliche, secondo criteri riformatori che comprendono, tra l’altro, la soppressione del requisito del voto minimo di laurea nei concorsi pubblici. “Poiché il necessario schema di decreto legislativo – prosegue Bortoli – non è stato neppure predisposto dal governo, in materia di reclutamento di personale continuano a valere le norme del vecchio decreto 165/2001, nel quale si trova ben precisato l’obbligo tassativo di operare con massima ‘economicità e celerità di espletamento’ dei concorsi. Quindi, piaccia o non piaccia, l’ordinamento vigente resta rigorosamente ispirato alla prioritaria esigenza di ‘risparmio e speditezza’, che agisce in senso opposto al principio, evocato dalle due zelanti esponenti, ma per ora contenuto solo in una legge delega approvata nell’estate 2015 dal parlamento mentre contemporaneamente ammoniva il governo che ‘la soppressione del requisito del voto minimo di laurea per la partecipazione ai concorsi, determinando un ampliamento della platea di accesso, potrebbe rendere più oneroso per le pubbliche amministrazioni lo svolgimento dei concorsi’”.
E dunque al momento non cambia niente e Itinera prosegue con il bando far fronte agli impegni dell’imminente stagione estiva: “La società intende reclutare – conclude Bortoli – mediante concorso pubblico per esami, ai sensi di legge, una valida unità impiegatizia di quarto livello, da assumere a tempo determinato ed inserire in fretta. Qualora Itinera dovesse già attenersi, come senza ragione viene saccentemente affermato, al criterio di soppressione del requisito del voto minimo di laurea; ovvero – come pare auspicare la Cgil – volesse trascurare ogni altro qualificante requisito pre-selettivo, il conseguente allargamento della platea di accesso al concorso aumenterebbe in maniera sproporzionata, rispetto al limitato obiettivo di procedere solo ad un’assunzione a tempo determinato, i costi e i tempi della procedura, fino a non permetterne probabilmente la conclusione in tempo utile. Ritengo pertanto che Laura Celli debba senz’altro proseguire lungo la linea di azione da lei responsabilmente soppesata e decisa, salvo che i competenti organi del Comune di Lucca non intendano per tempo intervenire, nelle forme loro consentite, per impartire un diverso specifico indirizzo al riguardo”.