
Sono ormai in dirittura d’arrivo le varianti urbanistiche per rendere possibili due operazioni immobiliari a cui punta l’amministrazione comunale. Si parla del Palazzo Bertolli, ex sede della Guardia di Finanza, e dell’ex Oleificio Borella di via Orzali. La procedura sarà, infatti, più spedita dopo che è stato confermato che non sarà necessario sottoporre i progetti di variante alla procedura della Vas. E’ il risultato di questa prima fase dell’iter che ha previsto la consultazione, come da prassi, degli enti competenti: dalla Regione, alla Sovrintendenza fino all’Autorità di Bacino.
Sulla base delle osservazioni presentati, infatti, gli uffici hanno ritenuto non necessaria la valutazione ambientale strategica e ora si può procedere con le varianti semplificate. Il tecnicismo è tutt’altro che superfluo visto che il Comune vuole destinare l’ex sede della Finanza ad attività direzionali e, in parte, commerciali pensando di creare qui anche un polo per il cartario. Nel futuro dell’ex oleificio Borella, invece, a questo punto, c’è il residenziale.
Il Comune, infatti, mentre va avanti l’iter per giungere alla variante per il cambio di destinazione, sta curando per l’edificio dismesso un progetto che prevede la realizzazione di almeno quaranta alloggi che potrebbero essere utilizzati per l’emergenza abitativa. Parallelamente si lascia aperta comunque un’altra possibilità, che è quella di approntare in questo edificio alloggi per le forze dell’ordine, utilizzando fondi dormienti del ministero dal 1991. Il finanziamento statale, per così dire riattivato dal decreto Milleproroghe del 2014, è consistente: circa 4 milioni di euro, soldi che erano destinati a Pietrasanta ma che non sono stati mai utilizzati. Purtroppo, nonostante varie sollecitazioni, una risposta positiva non è ancora giunta al Comune. “Questo non significa che l’ipotesi sia ancora scartata – fa notare l’assessore al patrimonio Antonio Sichi -, ma in attesa di certezze vogliamo andare avanti e definire un progetto che preveda alloggi di edilizia residenziale pubblica. Una volta in possesso di una idea chiara, potrà essere facile partecipare a qualche bando della Regione e contribuire così a due esigenze: quella del recupero di un edificio dismesso da lungo tempo e quella abitativa”.
Per l’ex sede della Finanza invece, una volta che sarà pronta la variante per il cambio d’uso, si percorrerà la strada della vendita. L’immobile comunale sarà inserito con una variazione nel piano delle alienazioni, a momento debito. “Il cambio di destinazione d’uso – ricorda Sichi – servirà infatti a rendere più appetibile sul mercato questo immobile, con l’obiettivo di venderlo e contribuire ad evitare il suo degrado”.