
Dopo uno dei re degli horror il cinema Moderno si è riempito anche di poesia. Il romantico regista napoletano Paolo Sorrentino ieri sera (9 aprile) durante l’affollatissimo gran finale del Lucca Film Festival ha infatti ricevuto il premio alla carriera dallo staff dell’organizzazione, serata a cui hanno partecipato anche il sindaco Alessandro Tambellini, Giovanni Iacopetti della Gesam Gas e Silvia Bizio, la nuova collaboratrice della manifestazione che ha permesso la presenza della “grande bellezza” del regista tra le nostre mura. Un appuntamento attesissimo arrivato dopo la masterclass tenuta venerdì davanti ai tanti fan che anche ieri sera hanno messo da parte movida e cocktail per assistere a uno dei momenti più importanti della vita del loro idolo. E così dopo un premio Oscar, un Golden Globe, cinque David di Donatello, sei Nastri D’argento e molti altri riconoscimenti il simpaticissimo regista è stato premiato anche dalla nostra città, ormai fra le regine indiscusse non solo del fumetto ma anche del cinema.
“Sono felicissimo di ricevere questo premio – commenta il regista – un po’ prematuro forse, ma significa che almeno fino ad ora una carriera c’è stata”.
Un mix di commozione, risate e allegria, dunque, tra le pareti del cinema, mentre a poche decine di metri le strade della città erano invase da orribili zombie e da set cinematografici improvvisati sotto le stelle. Dopo la premiazione, in cui il regista ha ricevuto come omaggio anche un ritratto e occhiali da sole dalla montatura in marmo di Carrara, la serata è proseguita con la visione del film Il Divo, pellicola biografica del 2008, scritto e diretto da Sorrentino, sulla vita del senatore a vita Giulio Andreotti. Un film presentato al festival di Cannes del 2008 che oltre ad ottenere numerosi riconoscimenti internazionali ha ottenuto persino la candidatura agli Oscar nella categoria miglior trucco.
“Questo è sicuramente uno dei più bei film che ho fatto – spiega Sorrentino – è stato un lavoro molto complesso ma tra mille vicissitudini siamo riusciti ad ottenere buoni risultati. L’idea di fare questo film – continua – è nata grazie ad un’intervista ad Andreotti fatta dal giornalista Roberto Gervaso. Questa intervista mi colpì molto perché il senatore mentre rispondeva alle domande teneva gli occhi chiusi. E’ stato proprio questo dettaglio ad accendere la miccia che ha fatto nascere il film”.
Ed è sempre stata proprio questa sua grande sensibilità per i dettagli a donare fascino alle sue pellicole, dettagli messi a fuoco grazie anche alla meravigliosa fotografia che lo distingue ormai da anni tra i mille volti del mondo del cinema. Lucca, sempre molto criticata e accusata di essere un “mortorio”, ancora una volta ha dimostrato di saper organizzare serate dal grande valore, ricche non solo di arte e cultura ma anche di grande divertimento. I festeggiamenti sono infatti durati fino all’una di notte tra musica, balli e anche lacrime di chi ha avuto la fortuna di abbracciare o anche solo sfiorare i propri idoli. E dopo essere stati viziati anche con la presenza di Romero, Bellocchio e Sorrentino non ci resta che aspettare la prossima edizione.
Giulia Prete