Torri, il sindacato: “Licenziamenti illegittimi”

16 aprile 2016 | 13:19
Share0
Torri, il sindacato: “Licenziamenti illegittimi”

Appalto della torre delle Ore e della torre Guinigi: dopo il licenziamento di un lavoratore con l’ultimo passaggio di gestione ad una società pisana Filcams Cgil alza la voce, per mezzo del responsabile Massimo Dinelli, e mette nel mirino le procedure di affidamento della gestione. “ll 30 novembre scorso – si legge – è scaduto il contratto di appalto tra la committente Opera delle mura e la cooperativa Linketto che da diversi anni gestiva il servizio. Quest’ ultima ha licenziato il lavoratore come avviene di solito nei cambi di appalto del settore multi-servizi quando c’è una aggiudicazione ad un’altra impresa, la quale però è obbligata grazie alla clausola sociale prevista nell’articolo 4 del contratto nazionale di categoria applicato, ad assumere il personale che da almeno 4 mesi si trova ad operare in quel determinato cantiere”.

“E’ quello a cui la nuova aggiudicataria non ha voluto adempire – accusa il sindacato -, lasciando di fatto ormai da oltre 4 mesi il lavoratore in stato di disoccupazione, ritenendosi esonerata dall’obbligo di assumerlo, in quanto non avrebbe il requisito necessario previsto dal nuovo bando, cioè la conoscenza certificata di almeno due lingue straniere oltre all’italiano, tra l’inglese il francese, il tedesco e lo spagnolo. E lo dichiara definitivamente formalmente attraverso la Coonfcooperative Toscana Sud cui evidentemente soltanto adesso ha conferito mandato, (visto che non ha mai partecipato agli incontri sia alla direzione territoriale del lavoro che in sede sindacale) con una lettera recapitataci qualche giorno fa dalla stessa associazione, dove viene evidenziata l’assoluta indisponibilità all’assunzione del lavoratore e la legittimità dell’operato della Temp, chiudendo di fatto quello che sembrava un percorso di negoziazione utile a formulare una proposta allo stesso ed esaurire la controversia bonariamente, come ci avevano fatto intendere in più di un incontro”. L’analisi del sindacato è netta: “Nel metodo denunciamo l’atteggiamento di assoluta irresponsabilità della cooperativa pisana, perché indipendentemente dalla legittimità delle scelte aziendali, non si gioca con la vita delle persone, e non è corretto nei confronti del sindacato che rappresenta il lavoratore, aver simulato per mesi un percorso negoziale, soltanto per prendere tempo, senza aver mai avanzato una proposta concreta al lavoratore anche alternativa magari, ma sappiano che per noi la partita non è ancora finita. Infatti, preso atto della scelta della cooperativa Temp, per quanto ci riguarda stiano certi che tuteleremo in tutti i modi Arjan, il lavoratore albanese protagonista di questa triste vicenda. Ci siamo già attivati coi nostri legali per depositare ricorso al giudice del lavoro, ma non rinunciamo comunque a chiedere anche l’intervento immediato della committenza e dell’amministrazione comunale, che comunque indirettamente hanno la loro responsabilità, perché se è giusto migliorare un servizio dedicato al turismo e a chi viene in visita nella nostra meravigliosa città, modificando un bando di gara che preveda requisiti particolari di qualità ed efficienza, non si possono e non si devono ignorare le ricadute negative che certe scelte producono sui lavoratori, sopratutto se questi non vengono adeguatamente informati per tempo, cosa che se fosse avvenuta avrebbe dato la possibilità ai lavoratori impiegati nell’appalto di potersi attivare ed iscriversi presso istituti scolastici di lingue all’occasione anche a proprie spese, pur di mantenere il posto del lavoro.
Invece l’informazione non c’è stata se non quando non c’era più tempo per rimediare. Un’amministrazione di centro sinistra che rivendica da sempre l’attenzione al sociale come proprio cavallo di battaglia, non può non tener conto del disagio dei lavoratori, qui non si tratta di un licenziato da azienda fallita per colpa della crisi, il lavoro in questo caso c’è, non permettiamo che venga tolto a chi ne è titolare. Ma Arjan non si è fermato e ci racconta di aver comunque iniziato un percorso formativo per riqualificarsi e raggiungere i requisiti necessari, perché lui su quel posto di lavoro alle torri Guinigi e delle ore ci ha investito tutta la propria vita. Pertanto chiediamo che il sindaco ed i suoi collaboratori si attivino affinché ad Arjan vengano garantite le stesse opportunità e restituita la dignità”.