
Italia Nostra sezione di Lucca interviene nuovamente in merito alla ipotizzata trasformazione del monumento di Porta S.Gervasio in una struttura alberghiera, per mettere in evidenza le ragioni per le quali, secondo l’associazione, l’operazione non può avere corso.
“Il codice dei beni culturali – dice Italia Nostra – prevede che il Comune al pari dello Stato, delle regioni e delle province deve assicurare e sostenere la conservazionre del patrimonio culturale e favorirne la pubblica fruizione (art.1 comma terzo); che i beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica sono destinati alla fruizione della collettività (art.2 quarto comma); che il Comune può concedere ad un privato l’uso di un bene culturale di proprietà, solo per finalità compatibili con la destinazione culturale del bene medesimo (art.106 primo comma) e che la concessione in uso è subordinata all’autorizzazione da parte della direzione regionale della soprintendenza (Dpr n.233/2007, art17 comma 3 lett.L) a condizione che il conferimento garantisca e assicuri la conservazione e la fruizione pubblica del bene e la compatibilità della destinazione di uso con il carattere storico artistico del bene (art.106 comma 2bis)”.
Inoltre, per Italia Nostra, la trasformazione non è possibile “perché – prosegue la nota – in violazione dei suddetti inderogabili precetti di legge, la trasformazione della Porta San Gervasio in albergo sottrae il bene culturale alla pubblica fruizione; cancella irreversibilmente l’idea stessa dell’originaria funzione del monumento e asservisce il bene, per un interesse privato, ad un uso incompatibile con la sua destinazione culturale”.
“Italia Nostra – conclude l’associazione – seguirà con la massima attenzione l’evolversi della vicenda in ogni suo passaggio procedurale e segnalerà alla cittadinanza e alla autorità competente ogni deviazione dai precetti legislativi”.