





Sette alloggi popolari per altrettante famiglie Rom attualmente insediate nel campo di via delle Tagliate: lo ha annunciato oggi (19 aprile) l’assessore Antonio Sichi, intervenendo alla presentazione del progetto Campo Pulito. L’obiettivo è quello di andare verso lo sgombero progressivo del campo (anche di quello in via della Scogliera), per inserire le famiglie in abitazioni che, ricorda l’assessore, non sono quelle previste per le cosiddette comunità marginali, ma sono state acquistate anche grazie a 2 milioni di euro residui messi a disposizione dall’Ue proprio per queste comunità: “In questo modo – spiega – andiamo ad arricchire il valore patrimoniale del Comune di 1 milione e centomila euro, senza togliere nulla a tutti coloro che, come gli abitanti del campo, si trovano inseriti in graduatoria per un alloggio perché rientrano nei requisiti di legge”.
Sichi rivendica la genialità dell’operazione e fornisce altri numeri e dati significativi: “Alla prima verifica trimestrale consegnata alla fine del mese di marzo scorso, sono risultate 14 in meno le persone presenti (alcune allontanate per mancanza di requisiti, altre andate via di spontanea volontà) rispetto al numero complessivo cristallizzato nel censimento del 17 luglio 2015. Si passa dunque da 126 a 112 e questi numeri sono destinati a diminuire ancora, progressivamente. Qui sta accadendo una svolta epocale, fatta senza ruspe e senza che nessuno percepisca disagi all’esterno”.
Per l’assessore serviranno almeno 5-6 anni perché i campi nomadi si svuotino del tutto: ci sono ancora 28 nuclei familiari e la previsione è quella di assegnare 5-6 abitazioni ogni anno. La prima abitazione, che si trova a Montuolo, verrà consegnata a maggio. “Attingiamo direttamente dal patrimonio abitativo del Comune – prosegue Sichi – andando a collocare queste persone in case e condomini. Come pagheranno le utenze? Una volta finita l’assegnazione dovranno pensarci da soli. Certo oggi ci manca ancora un passaggio, che è quello di inserirli nel mercato del lavoro. Nel frattempo stiamo già transitando dalla fase dell’assistenza a quella dell’autonomia. Chi si lamenta dovrebbe rammentare che l’ultimo regolamento in materia risaliva al 2001: se volevano cambiare le cose ne avevano l’opportunità. Invece siamo dovuti intervenire noi, con il regolamento di quest’anno”.
Sichi insiste in particolare su un dato: la legge ha introdotto il criterio della storicità per l’accesso alla graduatoria. Bisogna essere residenti nel territorio da almeno 5 anni: questo è l’unico criterio, valido per tutti.
Nel frattempo Claudio, Valter e Adrian, tre Rom del campo delle Tagliate, hanno iniziato a pulire un’area che assume tutte le caratteristiche di una discarica a cielo aperto: “Anche pochi minuti fa – osservano – sono venuti dei cittadini lucchesi a gettare delle cose, ma noi e l’assessore li abbiamo sorpresi”. Concorso di colpe o meno, questa azione volontaria e non retribuita in alcun modo, avrà per l’amministrazione comunale il solo costo di 300 euro complessivi, corrispondente alla copertura assicurativa. I tre ospiti del campo di via delle Tagliate saranno seguiti dalla Caritas che già collabora al progetto nomadi sui tre campi. La parte logistica e di supporto strumentale del progetto è affidata a Sistema ambiente.All’esito della pulizia, promette Sichi, verranno anche installate tre telecamere come deterrente per i furbetti, chiunque essi siano.
In base alla convenzione firmata dal Comune di Lucca, dalla Caritas di Lucca e da Sistema Ambiente, dopo le operazioni preliminari di bonifica dell’area che sono in corso da stamani, i tre residenti del campo nomadi delle Tagliate che hanno aderito al progetto si impegneranno a pulire periodicamente lo spazio pubblico adibito a parcheggio da ogni oggetto gettato nell’area, segnalando e facilitando anche l’azione di Sistema Ambiente per il ritiro di scarti e sfalci di erba autorizzati. I tre volontari del campo saranno seguiti dagli assistenti sociali del Comune che già si occupano degli insediamenti rom e sinti sul territorio comunale. Sistema Ambiente, oltre a fornire il supporto necessario in questa prima operazione di pulitura e risistemazione dell’area, avrà il compito di monitorare la situazione tramite i normali passaggi e durante le visite al campo. Il progetto Campo pulito avrà una durata di sei mesi, rinnovabili in base ai risultati che verranno ottenuti e che saranno tenuti sotto controllo attraverso riunioni periodiche fra tutti i soggetti che collaborano all’iniziativa.
Il progetto Campo pulito per la cura dello spazio pubblico esterno e adiacente al campo di via delle Tagliate va ad affiancare l’azione che l’amministrazione comunale ha realizzato per la gestione dell’area interna. Nello specifico è stato sottoscritto con ognuno dei nuclei familiari presenti un patto di collaborazione della durata di un anno (rinnovabile). Sulla base di questo patto le famiglie che vivono qui sono tenute a comunicare all’amministrazione la presenza temporanea di eventuali ospiti, che è consentita fino ad un massimo di 30 giorni. L’autorizzazione deve essere concessa dal servizio sociale dopo la verifica della domanda presentata e lo stesso tipo di comunicazione deve essere fornita anche nel caso in cui membri del nucleo familiare si dovessero allontanare per lunghi periodi. In questo modo l’amministrazione intende tenere sotto controllo in maniera rigida il numero delle persone che risiedono alle Tagliate, per fare in modo che, mano a mano che i nuclei familiari lasciano il campo, il loro posto non venga occupato da altri nuclei. In questo ambito,
Sempre in base al patto di collaborazione siglato con tutte le famiglie del campo di via delle Tagliate, ogni famiglia è responsabile del decoro e della pulizia di ogni singola piazzola occupata, dove è consentita la collocazione di eventuali mezzi mobili solo se utili alla vita quotidiana. Le famiglie sono tenute anche a mantenere a proprie spese gli impianti idraulici e fognari della piazzola, mentre l’amministrazione una volta l’anno verificherà la necessità di ringhiaiare l’area comune del campo.
Paolo Lazzari