Terremoto alla Gesam, Anac boccia gli affidamenti

28 aprile 2016 | 22:43
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Terremoto alla Gesam, Anac boccia gli affidamenti

di Roberto Salotti
La “sentenza” è come un terremoto. E a tremare è l’intera impalcatura su cui oggi poggiano praticamente tutte le società figlie del gruppo Gesam spa e in particolare i contratti “capestro” Sinergo e Calore: affidamenti giudicati “illegittimi” dall’Anac che soltanto due giorni fa ha fatto giungere nelle mani del sindaco la risposta alle questioni sollevate in un esposto dal senatore Altero Matteoli circa l’ipotesi della scissione asimmetrica. Osservazioni integrate poi dalla stessa amministrazione comunale quando Giovanni Magnani, ex presidente di Gesam Energia, aveva fatto scoppiare il caso con accuse di fatturazioni milionarie ancora da incassare dal Comune e illazioni su presunte svalutazioni per favorire Toscana Energia nella gara per la rete del gas.

Ora i nodi sono giunti definitivamente al pettine e scioglierli non sarà per nulla indolore. Per il sindaco Alessandro Tambellini la “strada maestra è quella della revoca immediata in autotutela degli affidamenti illegittimi”. Ma ci sarà da pagare uno scotto molto salato: in termini non solo di denaro – perché andranno pagate le indennità per i servizi finora svolti dalle società del gruppo Gesam – ma anche di occupazione. Perché gli effetti di riportare in house alcuni di questi servizi, come quello della cura dei cimiteri, potrebbe non essere indolore anche sul fronte del personale.
Quattro pagine di osservazioni che ora potrebbero rischiare anche di rendere nulla l’ipotesi di scissione asimmetrica, se il Comune deciderà di procedere con l’annullamento degli affidamenti finiti nel mirino dell’Anac. Ma il dubitativo è d’obbligo perché il primo cittadino, per il momento, ha fornito soltanto la sua prima interpretazione, dandone comunicazione nel consiglio comunale di giovedì sera (28 aprile), lasciando comunque aperte anche altre possibilità.
“Il primo dato che emerge dalla lettura del documento dell’Anac – ha spiegato Tambellini – è che l’opera di razionalizzazione delle società partecipate avviata dalla nostra amministrazione è stata giudicata positivamente. Ed era nel verso giusto. Quanto a Gesam spa, non ci sono per me dubbi: a parte il servizio di distribuzione del gas, tutti gli altri servizi che Gesam e le sue controllate svolgono risultano affidati in maniera illegittima, come più volte abbiamo già ripetuto. I contratti Sinergo e Calore, è arrivata la conferma, sono fuorilegge”. Affidamenti, tra l’altro onerosi nei confronti del Comune, che non potevano essere gestiti nel modo in cui si è fatto finora.
Le strade, a questo punto, secondo il primo cittadino, sono obbligate: “Oggi dobbiamo verificare se esista un interesse pubblico a revocare le delibere di affidamento facendo valere nei confronti di Gesam la nullità dei contratti stabiliti finora con la società, in virtù delle osservazioni di Anac. L’unico servizio che non può essere revocato è quello della distribuzione del gas”.
“Se intendiamo ripristinare principi di concordanza con le norme esistenti – ha aggiundo -, dobbiamo valutare gli effetti degli interessi in gioco considerando che ci saranno anche le indennità da pagare a Gesam per ciò che le è stato fatto fare negli anni: mi riferisco in particolar modo a Sinergo, Calore e servizi cimiteriali. Ci sarà da valutare poi le posizioni giuridiche che si sono consolidate all’interno di Gesam e non da ultimo alle assunzioni che sono state fatte”.
Ma il sindaco lascia aperte anche altre possibilità, del resto sono tante ancora le questioni da valutare. “Nel caso in cui emerga che la revoca in autotutela degli affidamenti non sia conveniente – ha spiegato – si potranno ricercare altre strade alternative per il ripristino della legalità, per esempio attraverso l’acquisto di rami di azienda in modo che i servizi siano riportati in house e procedendo poi nel modo che avevamo previsto. La strada maestra – ha voluto ribadire – ci pare quella della revoca immediata degli affidamenti illegittimi”.
Adesso partirà la fase, delicatissima, delle osservazioni e delle riflessioni. “Da parte nostra – assicura Tambellini al Consiglio – procederemo in maniera tempestiva e con assoluto rigore”. Entro 30 giorni dal 26 aprile scorso potranno essere inviate repliche o integrazioni all’Anac, qualora lo si ritenga necessario. Ma sarà difficile, a quanto pare, evitare profondi stravolgimenti. E al riguardo non è mancato l’appello al consiglio comunale, che il sindaco ha voluto coinvolgere direttamente e subito, facendo avere copia del parere dell’Anac. “Ora ognuno di voi – ha detto il sindaco ai consiglieri – potrà dare il proprio contributo e offrire la propria interpretazione. Rilevo tuttavia che quanto avevamo intravisto, nel voler percorrere la via iniziata nella razionalizzazione delle società partecipate, si trova oggi confermato da Anac. Significa che non siamo stati molto avventati nel valutare la situazione”. Ora, inizia una nuova partita, forse davvero la più complessa nella sfida del riordino delle Spa pubbliche del Comune di Lucca.