
In contemporanea ad altre 50 città italiane il 7 maggio prossimo verrà riproposto anche a Lucca lo SlotMob. Una rete di associazioni lucchesi, tra cui Libera, Movimento dei Focolari, Azione Cattolica, associazione Conpartecipo, Commissione giustizia e pace, Ufficio pastorale sociale e del lavoro della diocesi, Ragazzi per l’Unità e Giovani per un mondo unito, si è coalizzata per ribadire il proprio no all’azzardo dando vita ad un evento che permetta di riappropriarsi della dimensione relazionale del gioco, invitando la comunità cittadina a sostenere e privilegiare nelle scelte di consumo gli esercizi commerciali che, operando una scelta etica e responsabile, hanno rinunciato a guadagni facili pur di non contribuire a rovinare la vita di altre persone. Lo Slot Mob avrà inizio alle 10 presso il bar Ninci in piazza Napoleone: nel corso dell’evento, in cui sarà presentata la campagna nazionale, si potrà consumare la colazione e divertirsi insieme coi giochi di una volta, dal biliardino, al ping-pong, passando per gli scacchi, la dama e i giochi da tavolo.
Il Movimento Slot Mob, oltre 120 eventi di strada cresciuti spontaneamente in tutta Italia con migliaia di persone coinvolte negli ultimi due anni, promuove la ricerca di una democrazia economica e di giustizia sociale che si esercita “votando con il portafoglio” e cioè premiando pubblicamente i titolari dei bar che non accettano di vendere i prodotti dell’azzardo (Slot, Vlt, Gratta e vinci, lotterie istantanee, ecc.).
“L’iniziativa – spiegano i promotori – vuole avviare un serio dibattito culturale e politico in grado di affrontare l’incentivazione ossessiva dell’azzardo prodotta in Italia in soli 20 anni con la scelta arbitraria di concedere il settore alla gestione di gruppi transnazionali, e alla loro filiera, fisiologicamente interessati al giro di denaro cresciuto in modo abnorme (88 miliardi di euro nel 2015) durante la più grave crisi, non solo economica, del dopo guerra. In tutte le manifestazioni che si svolgeranno nelle diverse città, oltre a premiare i baristi quali testimoni di libertà e dignità, verrà spedita, da ogni partecipante, una lettera rivolta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella come garante e custode della Costituzione”.