Rene scambiato, sindacati: no a conclusioni affrettate

4 maggio 2016 | 12:03
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Rene scambiato, sindacati: no a conclusioni affrettate

“Gli errori possono avvenire anche a causa della mancanza di appropriate condizioni organizzative e degli standard di sicurezza. Oggi questo può accadere in diverse realtà sanitarie. L’invito è ad attendere l’approfondimento dei fatti prima di trarre conclusioni”. E’ quanto si legge in una nota firmata dai sindacati dei medici della Toscana (Anaao Assomed – Cimo – Aaroi Emac – Fesmed – Fassid – Aupi – Fvm – Anpo Ascoti Fials – Sinafo – Cisl Medici – Cgil Medici – Uil Medici) sul caso del paziente a cui, per errore, è stato asportato un rene sano a Lucca.

“L’intersindacale medica veterinaria e sanitaria della Toscana desidera esprimere vicinanza alla persona che teme per la sua salute. Nello stesso tempo, non può fare a meno di indirizzare il proprio pensiero e la propria solidarietà ai colleghi coinvolti. Colleghi – si legge – che ogni giorno entrano in ospedale per assolvere ad una sola missione, curare i propri pazienti”. “Invitiamo con forza le istituzioni, le direzioni aziendali e il mondo dell’informazione – proseguono i sindacati – ad attenersi ad un codice di comportamento appropriato e ad usare, su questa come su altre vicende recentemente assurte agli onori della cronaca, toni improntati ad una maggiore prudenza e pacatezza. Un sistema flagellato dai tagli, che obbliga i professionisti a ‘produrre’ prestazioni a tempo (minutate) come nelle catene di montaggio del secolo scorso, incapace di definire gli standard organizzativi minimi necessari a garantire la sicurezza in un settore così sensibile, può solo decidere di fare un’analisi a tutto campo e, pragmaticamente, di rivedere scelte e modelli organizzativi”.
“Non ci troviamo di fronte a criminali – conclude la nota – ma a onesti professionisti che oggi meritano le garanzie e il rispetto che una società civile deve garantire a tutti quei cittadini, che vengono spesso definiti ‘servitori dello stato’, sopratutto quando agiscono in prima linea a difesa dell’interesse collettivo”.