
Determinazione dei valori dei terreni espropriati, il Comune porta in causa la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’economia e delle finanze. L’oggetto del contendere, che con tutta probabilità approderà davanti al tribunale di Roma è la quantità della corresponsione degli indennizzi ai proprietari di terreno espropriati. Tutto nasce dalla presentazione di un ricorso alla Corte di Appello di Firenze da parte di alcuni proprietari sulla corretta determinazione delle indennità di esproprio e di occupazione.
In un primo momento la Corte di Appello aveva condannato il Comune di Lucca al pagamento calcolato in base a una legge del 1992 che prevedeva criteri di calcolo che conducevano alla corresponsione di somme non proporzionate al valore dei beni oggetto di esproprio. I ricorrenti si erano così rivolti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha condannato lo stato al pagamento della differenza tra il valore venale del terreno e quanto già ottenuto a titolo di indennità calcolata sulla legge del 1992. Per questo, con provvedimento notificato il 13 aprile 2016 la presidenza del consiglio dei ministri ha intimato al Comune di Lucca di versare, entro 30 giorni, in favore dello Stato, la somma di 340mila euro come rivalsa dello Stato nei confronti dell’ente terroriale, ritenuto diretto responsabile della vilazione del diritto dell’Unione Europea.
Il Comune di Lucca, però, non ritiene di considerarsi oggettivamente “responsabile” della violazione, in quanto la valutazione era stata effettuata in base a una legge dello stato e ha deciso di rivolgersi all’avvocato Vittorio Domenichelli. L’avvocato ha consigliato di ricorrere al tribunale di Roma per chiedere un provvedimento di urgenza ex articolo 700 per bloccare il provvedimento di esecuzione. Per l’attività professionale il preventivo è di 9000 euro.