
Ex caserma Lorenzini, la storia infinita. Dopo la revoca dell’appalto alla ditta aggiudicataria per gravi inadempienze arriva anche un’altra questione che rischia di allungare i tempi di realizzazioni dei lavori previsti nei progetti Piuss. Durante le operazioni di scavo nell’area, infatti, sono state rinvenute due cisterne, probabilmente a suo tempo adibite all’approvvigionamento dei mezzi dei militari di stanza nel centro di Lucca. Un ritrovamento che, a questo punto, obbliga alla rimozione dei serbatoi e alla conseguente bonifica dopo aver analizzato il terreno a caccia dell’eventuale presenza di inquinanti. Nello specifico sono necessarie indagini preliminari di caratterizzazione, con lo scopo di definire la contaminazione del terreno ed eventualmente verificare se l’inquinamento abbia interessato anche le acque sotterranee e sondaggi geognostici a carotaggio continuo, piezometri ed analisi chimiche per la determinazione della concentrazione di idrocarburi pesanti nel terreno e nelle acque.
Vista l’urgenza dei lavori con una determina dirigenziale si è deciso di affidare le indagini preliminari di caratterizzazione ai professionisti Paolo ed Elena Sani e Simone Basili per l’importo di 9mila euro più Iva e oneri previdenziali, alla Gaia Servizi Snc di Gallicano per i sondaggi geognostici (2537 euro) e alla Techno Tex di Andrea Masi di Lammari per le analisi chimiche su terreno e acque (1917 euro).
Lavori che inizieranno in attesa di capire l’esito della revoca dell’appalto e di un nuovo affidamento dei lavori per cui non è da escludere ancora una modifica delle opere da compiere rispetto alle destinazioni inizialmente individuate nel progetto Piuss. Altri inghippi permettendo.