Tralicci, Chiatri insiste: opzione zero non serve

11 maggio 2016 | 08:26
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Tralicci, Chiatri insiste: opzione zero non serve

Elettrodotto nell’Oltreserchio, i comitati Chiatri-Puccini e Amici del comitato Chiatri-Puccini insistono: l’opzione zero per loro è da scartare e l’unica strada percorribile è quella di accogliere una delle tre alternative presentate da Terna. Lo sottolineano dopo la conferenza stampa di sabato scorso, i due presidenti Cesare Ciacca e Christina Muriel Samson, che per le valutazioni del caso si sono rivolti ad un consulente, l’architetto Franca Fabrizzi, di Roma, esperta della materia.

“Questa – spiega il comitato – ha individuato la variante A2 come la migliore salvo aggiustamenti e migliorie, possibilissime, da concordare. Tale soluzione renderebbe compatibile la salvaguardia della salute con quella del paesaggio e dell’ambiente. I comitati e le associazioni di Maggiano, Stabbiano, Nozzano hanno fatto propria tale linea tecnica. La relazione tecnica dell’architetto Fabrizzi, elaborata e studiata a seguito di accurata ispezione e ricognizione di tutte le zone interessate, è stata trasfusa nelle recenti osservazioni alle menzionate proposte Terna., inviate a tutti i Comuni, ai Ministeri e alle altre Autorità. La opzione zero – cioè non fare niente,- e la variante B1, che lascia le cose come stanno con tutti i problemi di danno alla salute e di deturpazione del paesaggio e dell’ambiente, sono assolutamente da evitare. L’assessore all’ambiente Francesco Raspini ha dichiarato che il Comune ha sposato nelle sue recenti osservazioni l’opzione zero, ma nello stesso tempo ha detto e ripetuto che tale soluzione è perdente. E’ encomiabile – attacca il comitato – la premura del sindaco di Lucca per salvaguardare la salute degli abitanti di 208 case, ma non è assolutamente sufficiente in quanto non inserita in una organica visione di insieme di contestuale importantissima protezione del paesaggio, dell’ambiente, dei valori storici, artistici e dei reperti archeologici, che sono valori primari e assoluti riconosciuti dall’articolo 9 della Costituzione, dalla Corte Costituzionale, dal Consiglio di Stato, dalla Corte di Cassazione e dalla Giurisprudenza di merito. Tali valori, se ben protetti, hanno addirittura un’incidenza positiva sul prodotto interno lordo della nazione. In particolare, per Lucca le colline di Chiatri, le uniche che si affacciano verso la costa tirrenica sono, per il Comune, l’unica preziosa finestra sul mare, hanno una potenzialità economico-turistica enorme che sarebbe compromessa, avvilita, se non annientata, dagli elettrodotti della Terna con gravissimo danno ed impedimento ad un futuro sviluppo delle attività e dell’habitat. Non si tratta di questioni settoriali e di interessi parziali dei vari Comitati, ma di beni pubblici generali di rilievo sociale, storico e politico. E’ vero che la Terna si trincera dietro la ragione di perseguire interessi pubblici e che appare coriacea e poco trattabile, ma le recenti varianti A1, A2, B1 provengono da lei da sua iniziativa. Poiché Terna ci propone tre varianti, occorre esaminarle e confrontarsi con l’azienda in riferimento particolare alla variante A2, invece di fissarsi sull’opzione zero o sulla B1 che per salvare pochi annienterebbero paesi interi e non fermerebbero la Terna”.