Defibrillatori, al Pertini lezioni di rianimazione

15 maggio 2016 | 16:46
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Defibrillatori, al Pertini lezioni di rianimazione

Cardio-proteggere tutta Lucca e formare delle persone pronte per l’utilizzo del defibrillatore. È questo l’obbiettivo dell’associazione Mirco Ungaretti Onlus e il Sorriso di Stefano, che ieri (14 maggio) hanno formato ben trentanove ragazzi e due docenti (compresa la dirigente) dell’Istituto Pertini di Lucca. Il corso si è svolto all’interno della palestra (alla sede Nottolini), dove i volontari della Mirco Ungaretti, avevano posizionato quattro manichini, pronti ad essere “rianimati” con l’utilizzo del Bls (Basic Life Support) e l’ausilio del defibrillatore automatico.

Gli studenti hanno seguito una lezione teorica di circa 45 minuti, dove le associazioni si sono presentate illustrando i loro obiettivi e passando poi all’illustrazione teorica del Blsd, tenuta da un’infermiera dell’ospedale di Lucca. Gli studenti si sono subito messi alla prova, immaginando diversi scenari e procedendo a mettere in pratica le varie manovre di Blsd. Sono stati successivamente introdotti all’interno delle scene, i defibrillatori automatici, che a vederli sembrano dei semplici giochi (n.d.r), ma che con la loro voce registrata e le immagini presenti sul defibrillatore, hanno condotto i ragazzi all’applicazione di quest’ultimo sul manichino, seguendo poi i passi richiesti dal macchinario. “Ogni 2-3 minuti a Lucca c’è un defibrillatore – assicura l’infermiera presente al corso –, all’interno della cinta muraria siamo completamente cardio-protetti. Il vero discorso che ci preoccupa è il territorio, un esempio è quello della Garfagnana”. Attualmente in Italia, riescono a sopravvivere solo il 20% delle persone che vanno in arresto cardiaco, mentre il restante 80% porta con sé gravi infermità o non sopravvive. La causa di questa alta percentuale, è attribuibile al non utilizzo del defibrillatore e alle persone che difronte una situazione di arresto cardiaco, ricorrono immediatamente al 118 senza intervenire sulla persona. Se si interviene immediatamente con il Bls, si è in grado di mantenere in vita una persona fino all’arrivo dei primi soccorsi, provando quindi a salvare una vita. È triste ricordare ancora oggi, il caso del giocatore livornese Morosini, che il 14 aprile 2012 fu preso da un arresto cardiaco durante la partita Pescara-Livorno. Attualmente sono indagati i tre medici, che non hanno utilizzato il defibrillatore, il quale avrebbe potuto salvare la vita del giovane Morosini. Come testimoniano i fatti, i veri arresti cardiaci non si verificano tra le mura di un Ospedale ma bensì fuori, ed è per questo che esistono associazioni come la Mirco Ungaretti Onlus, che si pone l’obiettivo di formare più studenti possibili su tutto il territorio Lucchese, con il fine di cardio-proteggere il più possibile il territorio della lucchesia. Attualmente è Piacenza a detenere il titolo di città più cardio-protetta. “È fondamentale che si stimoli nei giovani, un’attenzione verso il prossimo – spiega la dirigente – e soprattutto di non aver paura quando c’è la possibilità di aiutare qualcuno, ma bisogna essere sempre formati in questi casi, per evitare di fare ulteriori danni. Oggi abbiamo trattato l’uso del defibrillatore automatico, e gli alunni hanno ben capito l’utilizzo ma è anche importante sapere dove si trovano a Lucca, infatti il nostro Istituto ha realizzato una mappa della città, che indica dove sono situati i defibrillatori. Le associazioni stanno facendo tantissimo per fornire dei defibrillatori nelle scuole. Grazie infine a queste associazioni, abbiamo capito cosa sia questo Dae, sconosciuto per molti di noi fino a poco tempo fa”.
Attualmente sono dodici i defibrillatori automatici all’interno della cinta muraria; a prima vista possono sembrare delle semplici scatole con il disegno di un fulmine e un cuore, ma grazie a quelle verdi scatole, contenenti uno strano “strumento”, a Lucca si potranno salvare molte vite, senza essere laureati in medicina. Sono infatti automatici i defibrillatori installati all’interno della cinta muraria, e che attraverso dei semplici passi, illustrati da una voce registrata, sarete in grado di poterlo applicare su una persona con un arresto cardiaco.