Malato oncologico, odissea per un’iniezione

16 maggio 2016 | 10:50
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Malato oncologico, odissea per un’iniezione

Deve fare una puntura entro l’1 luglio, il Cup assegna l’appuntamento al 19 agosto. E’ quanto successo ad un malato oncologico che a causa della sua malattia deve seguire una specifica terapia. A parlarne, in una lettera firmata inviata alla stampa, è la figlia del paziente: “Mio padre  scrive – deve seguire una terapia che prevede un’iniezione una volta al mese. Si tratta di una iniezione che non si può fare a casa, ma deve essere somministrata da un medico. L’urologo, una volta al mese, recandosi a Marlia con appuntamento fissato da loro, somministrava la terapia e ogni tanto effettuava anche una visita di controllo, assegnando direttamente l’appuntamento successivo. Ora non è più possibile, e bisogna per forza chiamare il Cup per fissare l’appuntamento. Solo che le date a disposizione superano di gran lunga il mese di distanza l’una dall’altra. Quindi, o la Asl torna a far gestire gli appuntamenti per l’iniezione al medico, o trova un codice con cui i malati di cancro possono accedere alle cure che spettano loro nei tempi giusti”.

“Come ci si può sentire – prosegue la donna – quando le cure che ti spettano non vengono effettuate nel modo corretto? Come si fa a non essere avviliti, arrabbiati e delusi da un sistema che sempre più è diventato lontano dall’essere umano? Siamo numeri e codici ma quando abbiamo bisogno di cure dobbiamo sentirci male all’orario che è consono ai tecnici, gli appuntamenti anche se hai bisogno di averli a cadenza periodica per una terapia che da solo non puoi sostenere ti vengono dati “dal primo posto utile che segnala il computer”. E intanto che deve fare il malato, morire? Avere i soldi per fare una terapia ospedaliera a pagamento? Contare sulla bontà del medico che ti invita a presentarti senza appuntamento perché la puntura va fatta quel giorno?”.
“Non ci siamo proprio – è il commento finale – Visto che siamo in periodo di riforma costituzionale, l’articolo 32 sancisce che La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Non voglio certo dare colpe o giudizi su singole persone che spesso invece si prodigano oltre il loro dovere per darti una risposta e possibilmente la migliore soluzione (ve ne sono alcuni sinceramente che non dovrebbero fare detto lavoro, ma questa è un’altra storia). Ma contesto il sistema e chiedo fermamente che tutti i cittadini facciano reclami ed esposti su cosa non va. Non possiamo sempre subire la risposta “ma così è il sistema, non ci si può fare nulla”. Non è vero i cittadini uniti possono e anche i singoli. Bisogna segnalare e fare di tutto affinchè certe cose non accadano. Quindi alla fine resta la domanda inziale: Come deve fare un malato oncologico a ricevere cure adeguate secondo i tempi previsti dalla terapia se chiami il Cup e ti dicono che il primo appuntamento disponibile è il 19 agosto quando l’urologo ti indica che la puntura va fatta l’1 luglio (e il problema si è già posto su giugno)?”.