Piano strutturale, bagarre sui tempi di approvazione

17 maggio 2016 | 15:49
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Piano strutturale, bagarre sui tempi di approvazione

La minoranza sale sull’Aventino per contestare i tempi per l’approvazione del nuovo piano strutturale. La fissazione del consiglio comunale il 30 maggio, stringendo i tempi della discussione e della presentazione di emendamenti in commissione urbanistica ha convinto l’opposizione ad abbandonare i lavori durante la seduta di oggi (17 maggio). Ad accendere la polemica è stato il consigliere comunale dell’Idv, Roberto Lenzi, all’inizio della seduta dove sono stati portati due emendamenti della maggioranza a firma di Paolo Moriconi (Pd) e Buchignani-Picchi in merito alla nuova viabilità dell’area industriale di San Gemignano di Moriano, il primo, e nell’Oltreserchio, i secondi. Ma l’illustrazione non è potuta nemmeno iniziare, perché Lenzi ha fermato i lavori sollevando la questione ‘pregiudiziale’.

Alla minoranza è sembrato un atto di “imperio” della giunta dettare i tempi senza consultare la commissione dove la discussione è ancora in corso (altre 3 sono le sedute convocate tra venerdì e la prossima settimana), così hanno deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.
Ed è mancato il numero legale, visto che la maggioranza non ha i numeri in questa commissione per effetto del passaggio di Lenzi (Idv) e Roberta Bianchi (Fds) all’opposizione. Ed è stato proprio il consigliere dell’Italia dei Valori ad alzarsi per primo e a invitare gli altri dell’opposizione a seguirlo. Lo hanno fatto tutti i presenti: la Bianchi, ma anche Mauro Macera, Lido Fava e Pietro Fazzi. Sorpresa e stupore dalla maggioranza e in particolare dal consigliere comunale del Pd, Paolo Moriconi, latore di un emendamento importante al progetto di nuova viabilità a San Gemignano di Moriano. “Ho detto chiaramente a Lenzi e alla minoranza come la pensavo – spiega Moriconi -, cioé che l’atteggiamento assunto dall’opposizione è pretestuoso e non porta a nulla. Dal momento che ci sono commissioni convocate e emendamenti proposti al piano strutturale una minoranza veramente costruttiva sfrutta queste occasioni. Invece lasciare l’aula non l’ho trovato serio ed è un peccato al percorso di condivisione che fin qui c’è stato, sia in fase preliminare che adesso che stiamo andando verso il consiglio comunale per l’approvazione”.
“L’opposizione ha esposto il suo punto di vista nel cui merito non entro – commenta invece il presidente della commissione Lucio Pagliaro (Pd) -, se me la maggioranza me lo avesse chiesto, avrei suggerito anche io di attendere a convocare il consiglio almeno fino al 10-15 giugno. In questo modo non si sarebbe strozzato il lavoro della commissione”. Il sindaco Alessandro Tambellini avrebbe voluto, invece, procedere già all’adozione il prossimo 24 maggio, ma poi la mediazione interna alla maggioranza ha consigliato di rinviare di una settimana e la conferenza dei capigruppo ha dato via libera al consiglio il prossimo 30 maggio. “Avrei suggerito la metà di giugno perché con i tempi si sarebbe giunti ad una scadenza per le osservazioni a settembre e non a metà agosto come probabilmente avverrà con l’approvazione al 30 maggio. Nondimeno, vista la decisione della maggioranza ho già fatto presente ai commissari che chi volesse presentare emendamenti lo faccia entro la seduta della commissione già convocata per martedì prossimo”. In quella sede potranno essere illustrate e poi passate al voto entro la seduta di giovedì della prossima settimana. L’ultima, a questo punto, prima del passaggio in consiglio comunale.
Intanto Mauro Macera (Forza Italia) stigmatizza l’atteggiamento tenuto dalla maggioranza, perché “nel voler fissare la data del Consiglio per discutere del piano strutturale il 30 marzo” ha forzato “i tempi, senza che la commissione stessa avesse completato i lavori, restringendo inutilmente i tempi della discussione. Questa decisione dell’amministrazione ha indotto anche la rete dei comitati a richiedere un confronto con la cittadinanza sulla proposta di piano, nonché un incontro urgente con il sindaco. Si aggiunge poi l’atteggiamento di totale chiusura della maggioranza nei confronti di qualsiasi rilievo e osservazione alla propria proposta, che ha reso inutili tutti gli sforzi e i tentativi di sopperire in maniera propositiva alle gravi carenze del piano”.