
Vivere il Centro Storico, è polemica sui nuovi permessi di sosta. Secondo il comitato, infatti, c’è il rischio “furbetti”. “Il vecchio permesso – spiega – aveva impresso il numero di targa, era a colori ed aveva alcuni parti stampate ad ologramma. Il numero di targa serviva per evitare l’utilizzo improprio dello stesso su più mezzi, mentre i colori e l’ ologramma erano funzionali a rendere il tagliando più difficile da fotocopiare. Il nuovo permesso invece è in bianco e nero e oltretutto non riporta il numero di targa. Ottimo per i furbi che lo spostano da un veicolo all’altro, oppure che lo fotocopiano facendosi il secondo permesso fatto in casa”.
“In teoria – prosegue il comitato – il sistema di controllo c’è, ma è molto laborioso. Il tagliando nuovo ha un riquadro con un codice elettronico chiamato Qr Code. Scannerizzando con un apposito lettore il Qr Code si può accertare se il permesso è relativo al veicolo sul quale è esposto, oppure se è un falso. Il problema è che la Polizia municipale non è dotata di questo strumento. Sono diversi anni che chiediamo sia all’assessore che al comandante di acquistare alcuni esemplari per darli in dotazione alle pattuglie in servizio. Purtroppo abbiamo motivo di pensare che questi anni sono trascorsi inutilmente visto che non abbiamo mai avuto modo di vedere i vigili che scannerizzano i permessi”.
“E’ chiaro che quando il veicolo passa attraverso i varchi elettronici viene riconosciuto – prosegue la nota – ma il problema resta in tutta la sua evidenza per tutte le zone al di fuori della rete telematica. Non ci resta che aspettare la nuova amministrazione dove ci auguriamo di trovare un referente con il quale sia possibile instaurare un dialogo basato sulla sensibilità, sulla giustizia e sull’efficienza e che, senza esitazioni, riporti il numero di targa sul tagliando provvedendo a dotare la polizia municipale del lettore Qr Code così come andiamo chiedendo da anni. Ricordiamo che gli stalli gialli sono soltanto 1.600 ed i permessi permanenti che danno diritto alla sosta sono oltre 10mila”.