
“Un incontro che vogliamo riproporre anche il prossimo anno”. Queste le parole della dirigente Daniela Venturi dell’Istituto superiore Sandro Pertini di Lucca al termine dell’incontro di stamani/ieri (20 maggio), con il procuratore di Livorno Ettore Squillace Greco L’incontro si è aperto con un’introduzione della dirigente sull’incontro, seguito poi dall’intervento del rappresentante d’istituto che, spiegando le ragioni dell’incontro, ha inoltre motivato: “È arrivato il momento di togliersi le mani dagli occhi e guardare la verità in faccia. Togliamoci quei fastidiosi tappi dalle orecchie e ascoltiamo chi ha da raccontarci storie di grandi uomini. Queste partite non si giocano da soli, ma bensì si fa squadra ed è quello che dobbiamo imparare oggi”.
É poi intervenuto il procuratore Squillace Greco, che come ad una lezione universitaria, ha attirato immediatamente l’attenzione di tutti i ragazzi, partendo con la spiegazione del concetto di legalità. “Che cos’è la legalità? – si è domandato il procuratore – In America, nell’Ottocento, era legalità lo schiavismo. Nel 1938 in Italia era legalità escludere uno studente dalla scuola perché ebreo, erano legalità le leggi razziali. In Sudafrica fino a pochi anni fa era legalità escludere una persona da un ospedale, da una scuola, da un ufficio pubblico per il colore della sua pelle. La legalità è una scatola vuota, dipende dal contenuto. In Italia è stata riempita dalla nostra Costituzione, un insieme di regole che impediscono il sopruso, la violenza, la sopraffazione in danno dei più deboli e che tutelano la diversità”. Agli studenti è poi stato mostrato un piccolo video realizzato dal Procuratore, dove in pochi minuti, gli studenti hanno potuto conoscere la storia dei giudici Falcone e Borsellino, partendo dall’inizio della loro lotta fino alla condanna a morte voluta da Cosa Nostra. Si è poi passati passati alle domande gli studenti, che hanno dimostrato un grande entusiasmo nell’attendere le risposte del Procuratore e “dimostrando ancora una volta – spiega uno studente –, che i giovani di oggi hanno bisogno di molte risposte ai loro perché”. Un incontro fortemente voluto dal rappresentante d’Istituto David Del Prete, che in collaborazione con la dirigente scolastica e riuscito ad ottenere la presenza del procuratore. “Ho fortemente voluto questo incontro – spiega il rappresentante d’istituto – perché credo che si stia davvero perdendo il senso di legalità, ma soprattutto il concetto di organizzazioni criminali. C’è bisogno di ragazzi istruiti e pronti a denunciare qualsiasi fatto, perché lo stato, se vuole, c’è”. Hanno partecipato all’incontro le classi quinte del settore turistico assieme ad una classe terza che il 23 maggio, sarà presente a Palermo chiama Italia, in ricordo dei giudici Falcone e Borsellino.