
Nuovo round nella guerra tra cooperative per l’assistenza domiciliare diretta del Comune di Lucca. Stavolta al Consiglio di Stato dove il Consorzio Costa Toscana – a cui secondo il Tar andrebbe revocato l’appalto – ha ottenuto di mantenere il servizio. Lo hanno stabilito i giudici con un decreto, accogliendo così l’istanza cautelare della ricorrente che ha impugnato il pronunciamento del tribunale amministrativo regionale che non soltanto ribaltava l’esito della gara ma disponeva anche lo stop alla convenzione stipulata, a favore del secondo arrivato: il Consorzio Zenit che al momento resta fuori.
L’atto è stato depositato proprio oggi, ma non si tratta ancora di una decisione definitiva. L’udienza per la discussione è fissata comunque a breve: la camera di consiglio si terrà il prossimo 7 giugno. In quella data il collegio dei giudici dovrebbe decidere se confermare in parte o riformare la sentenza di primo grado.
Di sicuro la sospensione del pronunciamento del Tar depone a favore del Consorzio Costa Toscana, in ragione soprattutto della necessità di garantire il servizio che attualmente è ancora gestito da questa realtà. I giudici del Consiglio di Stato hanno in effetti rilevato che allo stato esistono “elementi tali che inducono a sospendere l’esecutività della sentenza appellata”, in modo da “consentire la prosecuzione del servizio da parte del Consorzio risultato aggiudicatario della procedura”. Per questo Costa Toscana potrà proseguire a svolgere il servizio almeno fino alle decisioni definitive.
Il Consorzio ha dalla sua parte anche l’amministrazione comunale di Lucca che ha deciso dal proprio canto di impugnare anch’essa gli esiti del ricorso del consorzio Zenit al tribunale amministrativo della Toscana. L’effetto della sentenza del Tar, in effetti, sarebbe dirompente perché annulla anche la convenzione stabilita con l’aggiudicatario, disponendo che ne venga sottoscritta una nuova in itinere con il Consorzio Zenit che ha proposto e vinto il ricorso al Tar.
Il Comune ha deciso di impugnare questa sentenza sulla base dell’esame condotto dal Rup della gara, nonché presidente della commissione giudicatrice, e sulla scorta del legale dell’amministrazione. Secondo, quanto sostenuto dai tecnici di Palazzo Orsetti, infatti, sussiste “oggettivamente l’interesse ad una riforma della sentenza, tenuto conto – si legge nella delibera di giunta che autorizza il ricorso – che l’offerta tecnica del Consorzio Costa Toscana contiene servizi quantitativamente maggiori rispetto a quella dell’aggiudicatario indicato dal Tar e che tale elemento non ha comunque modificato il dato dell’offerta economica presentata dal concorrente”.