Antenne, ok a nuovo regolamento. Maximulta a un gestore

La commissione lavori pubblici del Comune di Lucca ha approvato (4 voti favorevoli e 2 astenuti) il regolamento per l’installazione degli impianti di telefonia mobile sul territorio, diretta prosecuzione del nuovo programma triennale per la telefonia, presentato nel 2015.
Un tassello aggiuntivo, dunque, che colloca alcune novità importanti a livello di tessuto normativo del testo, volte a potenziare la fase del controllo dei gestori ed il potere di contraddittorio del Comune. Mentre il piano triennale disciplinava le aree preferenziali all’interno delle quali i gestori possono installare le loro antenne, il regolamento si occupa di gestire le domande presentate dagli operatori del settore telefonico al Comune.
Il documento è stato già approvato all’unanimità anche da parte dell’Osservatorio permanente sulla telefonia che, come ricorda l’assessore Francesco Raspini, si conferma snodo cruciale per assumere scelte condivise: “Prima di tutto – afferma – dobbiamo evidenziare il fatto che stiamo parlando di opere di urbanizzazione, in quanto tali di interesse pubblico benché realizzate da privati. In seno all’osservatorio (comprendente anche Legambiente, comitato antenne centro storico e San Vito, Italia Nostra) c’è stato un confronto vero, partecipato. Per questo motivo il regolamento, nel confermarne il ruolo, prevede che la giunta possa emanare un avviso rivolto ai soggetti che fossero interessati a farne parte”. L’auspicio, ricorda il consigliere Paolo Moriconi, è anche quello che dopo 4 anni le forze di minoranza esprimano un loro rappresentante, “perché si tratta di prendersi la responsabilità su questioni che riguardano la salute dei cittadini”. Sul punto non si fa attendere la replica di Buchignani: “E’ vero – ammette – ma prima dovremmo riuscire a capire una volta per tutte quali sono le forze di minoranza all’interno del consiglio comunale, poi nomineremo qualcuno, al più presto possibile”.
Tornando al regolamento, esso assegna funzioni specifiche all’osservatorio, rendendolo idoneo ad esprimersi sui piani di sviluppo dei gestori e sui titoli abilitativi per gli impianti realizzati fuori dall’area preferenziale o su impianti già esistenti, ma solo per motivate ragioni di urgenza e indifferibilità, particolarmente motivate.
“Cambia poi il ruolo del consiglio comunale – prosegue Raspini – perché la decisione sulla spettanza del titolo non competerà più all’assise, ma al dirigente del Suap comunale. Questo perché non vogliamo che i consiglieri prendano decisioni che richiedono competenze giuridiche specifiche”. Il Consiglio mantiene il suo ruolo di presidio sul tema, attraverso l’osservatorio: altra novità è che sarà sufficiente la richiesta di un terzo dei membri dell’emiciclo per convocare l’osservatorio a palazzo Santini e sentirne i membri, in caso di dubbi.
Non solo: il nuovo regolamento dribbla la tagliola del silenzio-assenso (che scattava dopo 90 giorni, imbrigliando il Comune): “E’ stato infatti deciso – commenta Raspini – che in casi di particolare complessità tecnica in ordine alla collocazione di un impianto, il Comune possa riservarsi di richiedere un parere esterno, idoneo a sospendere i termini per un periodo non superiore a 90 giorni. Questo consentirà di instaurare un contraddittorio reale con i gestori”. I criteri di localizzazione degli impianti restano quelli già previsti dalle legge, mentre altra grande novità è rappresentata dall’istituzione di un fondo comunale pari al 5 per cento degli introiti scaturenti dai costi fissi per i gestori e dalle sanzioni elevate annualmente. Si parla di una media di 300mila euro annui che entrano nella casse di Palazzo Orsetti: circa 15mila verranno utilizzati per potenziare la garanzia del rispetto del regolamento, tramite i controlli effettuati da Arpat sul territorio. Non solo: una parte di questa somma dovrebbe essere utilizzata anche per fare attività di formazione e di educazione all’uso dei cellulari, rivolta specialmente ai più piccoli.
Intanto i controlli già ci sono: “Vengono fatti a campione o sulla base di esposti – ricorda Raspini – e proprio facendo seguito a quest’ultima ipotesi segnalo che un gestore, di recente, è stato pesantemente multato per l’errata collocazione di un’antenna a Borgo Giannotti: la sanzione è stata comminata per 17mila euro”.
Gli impianti censiti per stilare il regolamento sono soltanto quelli che hanno bisogno di un’autorizzazione Suap per operare: per quelli al di sotto di una certa potenza è sufficiente una Scia. Il regolamento individua anche alcune priorità nel controllo: sotto la lente d’ingrandimento finiscono il centro storico (dove è presente il maggior numero di antenne e rispetto al quale il consigliere Marco Martinelli chiede grande attenzione in ordine al fatto che un futuro wifi pubblico venga realizzato senza peggiorare la situazione esistente), l’ospedale San Luca e l’immediata periferia della città.