Sanità, allarme dei sindacati: 7 milioni di tagli

27 maggio 2016 | 20:00
Share0
Sanità, allarme dei sindacati: 7 milioni di tagli

Un taglio di risorse pesante per la sanità locale, che secondo i sindacati ammonta a quasi 7 milioni di euro per Lucca, la Valle del Serchio e la Versilia. E’ la denuncia di Fabrizio Simonetti, della segreteria della Cgil di Lucca, di Giovanna Lo Zopone, segretario generale di Fp Cgil e di Francesco Fontana, segretario di Spi Cgil. Nel mirino finiscono le ripercussioni dell’ok alla delibera di variazione di bilancio approvata alcuni giorni fa dal consiglio regionale, in cui si è deciso di “stornare” circa 47 milioni di stanziamenti, già assegnati e non ancora utilizzati alla fine del 2015 “per importanti finalità che vanno dalla non autosufficienza alle liste di attesa, e di utilizzare queste risorse per ripianare il disavanzo nei conti della sanità toscana, conseguente alla maggior spesa sostenuta verso le case farmaceutiche”, attaccano le sigle. 

“Vengono meno – spiegano i sindacalisti – precisi impegni già assunti nei confronti dei cittadini toscani, sottraendo risorse destinate a fronteggiare bisogni urgenti e importanti. Oltre 5 milioni tagliati alla non autosufficienza, 2,7 milioni alle Case della salute, 2,2 milioni all’odontoiatria, circa 900 mila euro per progetti di riduzione delle liste d’attesa e diagnostica, solo per citare le voci più significative. Di questi 47 milioni di tagli ben otre 5,7 milioni riguardano – proseguono i sindacati – la Asl della Piana di Lucca e Valle del Serchio e, tra questi, 3 milioni in meno alla non autosufficienza, all’odontoiatria, alle liste d’attesa e diagnostica nonché fondi tagliati alla progettualità del personale medico e infermieristico già espletata, mentre oltre 1 milione è il taglio operato sulla Versilia. La decisione è stata motivata dalla Regione col fatto che questi fondi, accantonati al 2015, ad oggi non sono stati ancora spesi, ma a tale riguardo è necessario sottolineare con forza che ciò non è certo da imputare ai cittadini. La mancata spesa di queste cifre, già stanziate, è da imputare esclusivamente all’incapacità da parte di molte aziende sanitarie, ed in primo luogo dei loro dirigenti, di erogare i relativi servizi sanitari sul proprio territorio e, pertanto, i cittadini che già lo scorso anno ne avevano diritto stanno ancora aspettando le risposte alle proprie necessità e bisogni. Bisogni che, forse, non avranno risposta dalle strutture pubbliche neanche nel futuro, dato che i soldi ora non ci sono più, e costringeranno le persone che non possono più attendere a pagare di tasca propria e chi non potrà pagare dovrà rassegnarsi a non potersi far assistere e curare”.
Un duro colpo, sostengono i sindacati, “alla credibilità delle istituzioni ed alla qualità delle prestazioni socio-sanitarie in Toscana, che come sindacato non possiamo che criticare con forza, chiedendo l’apertura immediata di un tavolo di confronto per conoscere con quali tempi e risorse, anche nel nostro territorio, si intenda ora dare le risposte ai bisogni più urgenti delle persone che ancora sono in attesa”.