Via Salicchi e Monte S. Quirico dicono basta al caos






di Jasmine Cinquini
Avvallamenti, smog e un sensibile incremento delle vibrazioni per le case quando passano i tir. E in questa zona sono tanti, troppi, secondo gli abitanti di via Salicchi, che attraverso il comitato di quartiere hanno chiesto un incontro urgente con il presidente della provincia Menesini e il prefetto Cagliostro per fare il punto sulla questione. “Se entro settembre non avremo risposte adeguate – fa sapere Silvano Papini, del Comitato di via Salicchi – la protesta civile assumerà contorni ben più severi”. La situazione è quella di sempre, con un congestionamento del traffico in corrispondenza del sali e scendi e sul ponte di Monte S. Quirico e un manto stradale scarificato e irregolare, cui va ad aggiungersi l’aumento, negli ultimi mesi, dell’intensità delle scosse avvertite nelle case al passaggio dei mezzi pesanti: “Ogni tir che transita di qui – spiega Papini – corrisponde ad una scossa di terremoto. La faccenda sta degenerando, i residenti hanno iniziato ad avvertire vibrazioni prima impercettibili. E’ ora che Comune o Provincia vengano a fare sondaggi, indagini tecniche con i rilevatori, per prendere atto della gravità effettiva ed attuale del problema”.
Il Comitato, che da qualche tempo fa parte del più ampio gruppo di coordinamento Sto sul Serchio, in seguito alla riunione con la quarta commissione regionale di Firenze, ha già fatto richiesta per un incontro con il presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini e con il prefetto Giovanna Cagliostro. I comitati hanno infatti già avanzato al sindaco Tambellini la richiesta di una ordinanza per la revoca del traffico di tir su Lucca, sulla scia di quanto avviene per Capannori, ma Palazzo Orsetti ha fatto sapere che la decisione preliminare è rimessa alla prefettura.
“Noi non vogliamo favoritismi- spiega ancora Papini, parlando per conto di tutti i residenti- ma chiediamo agli enti pubblici di iniziare a stilare una graduatoria delle priorità: nell’individuare le strade maggiormente disastrate dovrebbero tener conto anche della quantità di traffico e di mezzi pesanti da cui vengono percorse”. Problematica collaterale è l’inevitabile impatto dello smog sull’ambiente e soprattutto sulla salute delle persone. In 25 anni sono 7 i residenti in via Salicchi morti a causa di tumori: 5 ai polmoni e 2 colpiti dalla leucemia. Come si evince dai numerosi cartelloni esposti sulle facciate delle abitazioni, le persone sono relegate ad una vita di semi-prigionia, costretti a tenere porte e finestre rigorosamente chiuse, per proteggersi dalle polveri sottili prodotte dal traffico incessante. Ad aggravare ulteriormente la situazione contribuiscono gli allagamenti della via e spesso delle abitazioni, dovuti alla mancata manutenzione delle griglie, unica modalità di sgorgo per l’acqua che si raccoglie nell’avvallamento della sede stradale. Per molti degli abitanti del quartiere la rassegnazione ha ormai preso il sopravvento, mentre altri cercano ancora di far sentire la propria voce, raccontando i disagi che vivono ogni giorno.
“Tutto il traffico viene scaricato su via Salicchi – lamenta il signor Alessandro Guidi – con il passaggio dei tir si stanno creando delle microlesioni nelle pareti delle case, come se ci fossero dei piccoli terremoti che continuamente scuotono i palazzi. Questo non è vivere”. La sicurezza è quindi il primo grande problema che emerge, ma non l’unico. L’intensità del traffico, praticamente ad ogni ora del giorno, di fatto paralizza l’intera zona che va da Monte S.Quirico e dal Brennero fino alle Tagliate. “Il ponte è sempre ingolfato – racconta il signor Oreste Testi – con dei picchi al mattino, a mezzogiorno e ancor di più alla sera, quando per arrivare dalle Tagliate a Monte S.Quirico impieghiamo anche mezz’ora. Ci vorrebbe un altro ponte (il ponte sul Serchio) – spiega- che già rientra nei progetti, ma che tarda ad essere realizzato. Quello attuale risale agli anni quaranta, quando il mezzo di trasposto più diffuso era la bicicletta: oggi, con il boom di automobili e mezzi pesanti la viabilità deve essere adattata alla nuova realtà”. Ad aggravare il disagio della zona è anche un aspetto supplementare, secondo quanto riportato dagli stessi abitanti. “Ci vorrebbero più ordine e più controlli- tuonano ancora Testi e Guidi- nell’area “della vecchia guardia” (all’ingresso della strada che costeggia il parco fluviale), dove anziani e ragazzi si riuniscono per godere di aria fresca e paesaggio, si accumulano ogni giorno resti di bottiglie e sigarette che deturpano l’ambiente. Per non parlare della sera, quando diventa punto di ritrovo per stranieri intenti ad ubriacarsi e fare confusione”. Proprio nella piazza di fronte al bar è inoltre situata una fontanella, dove tuttavia non arriva più acqua: “C’era una perdita- spiegano- così abbiamo avvisato il Comune che ha mandato degli operatori a risolvere il problema nel modo più semplice: è stata chiusa. Non è questa la cura e l’attenzione che il quartiere merita, l’acqua è un bene comune e vogliamo riaverla anche qui”.
Per quello che riguarda la viabilità è notizia di oggi il via liera della Provincia al progetto definitivo per il nuovo ponte sul Serchio mentre anche il Comune rassicura gli abitanti. “Stiamo mettendo a punto il progetto di nuova rotatoria in via Salicchi – spiega l’assessore alle strade, Celestino Marchini – e a breve potremo presentarlo ai cittadini. Conosco bene i problemi di quella zona, che mi auguro di poter contribuire a risolvere”. Ma per rifare strade e costruire la rotatoria l’incognita è quella di sempre: ovvero le risorse.