Piano strutturale, salta il primo Consiglio

30 maggio 2016 | 17:26
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Piano strutturale, salta il primo Consiglio

di Roberto Salotti
C’era da immaginarselo dopo la conferenza dei capigruppo di oggi pomeriggio che non sarebbero mancati trabocchetti verso l’adozione del piano strutturale. E così è stato. Lo sgambetto dell’opposizione alla maggioranza sull’urbanistica stasera (30 maggio) è riuscito e non si è, infatti, svolto il consiglio comunale. A Palazzo Santini è andato, infatti, a segno il piano delle minoranze che, approfittando di un brevissimo ritardo di parte della maggioranza, hanno richiesto l’appello quando l’emiciclo era ancora semideserto. Alle 21 spaccate – il consiglio era previsto in prima convocazione alle 20,30 – è stato il consigliere comunale di Forza Italia, Mauro Macera, a interpellare il presidente del consiglio Matteo Garzella e a invitarlo a procedere con la conta dei presenti. Soltanto 15 i consiglieri presenti e la seduta, mancando il numero legale, è stata subito sciolta a Palazzo Santini. Volti mortificati e sorpresi tra le righe della maggioranza: alcuni esponenti, infatti, pur essendo già a Palazzo, non hanno fatto nemmeno in tempo ad entrare.

Tra essi il sindaco Alessandro Tambellini arrivato a pochissimi minuti dalle 21, quando ormai la seduta era stata annullata dal presidente. I capigruppo del Pd, Francesco Battistini, e di Lucca Civica, Claudio Cantini, rappresentanti delle forze di maggioranza erano già nell’emiciclo, ma non è bastato: all’appello sono mancati due consiglieri e la seduta sarebbe stata valida. Stavano arrivando per il Pd Lucio Pagliaro e Enrica Picchi, ma è stato vano. La seduta è aggiornata a domani sera. 
Che non sarebbero mancati colpi di scena era ormai chiaro da giorni e soprattutto dal pomeriggio quando era fallito anche l’ultimo tentativo di mediazione sui tempi di adozione del nuovo piano strutturale. Ed era stata di nuovo bagarre a poche ore dal consiglio comunale dove stasera (30 maggio) sarebbe dovuta approdare la discussione sul nuovo strumento urbanistico. La tensione è salita alle stelle, infatti, già durante la conferenza dei capigruppo, convocata per discutere la proposta delle minoranze di nuova calendarizzazione delle sedute. La sintesi fatta dal presidente del consiglio comunale Matteo Garzella (Pd) fra le richieste delle minoranze e le rimostranze dell’amministrazione è stata però respinta dalla maggioranza (Pd e Lucca Civica), con il risultato che ora l’opposizione affila le armi e non ha intenzione di cedere di un passo proseguendo nell’ostruzionismo al piano. Come ha dimostrato lo “sgambetto” di stasera.
Eppure, soltanto qualche ora prima che la situazione precipitasse i consiglieri d’opposizione Martinelli, Macera, Fava, Buchignani, Bianchi, Giorgi, Lenzi e Angelini si erano detti disposti al cessate il fuoco, proponendo una riorganizzazione dei 500 emendamenti al piano presentati per ridurli a massimo 60, in cambio della fissazione della seduta per l’adozione il prossimo 14 giugno.
Garzella, interpretando a dire il vero la disponibilità anche di parte della stessa maggioranza – ma non dell’assessore all’urbanistica Serena Mammini che insiste per l’adozione del piano entro il 7 giugno -, aveva proposto di procedere alla fissazione di altre due sedute, rispetto a quelle già convocate per stasera e domani sera, anticipandole, per l’appunto al 7 e al 9 giugno. Ma la proposta non ha ricevuto l’appoggio della maggioranza nella conferenza dei capigruppo ed è stata pertanto respinta.
Un no mal digerito non soltanto all’interno dell’opposizione che ha pronte alcune mozioni per chiedere il rinvio del piano e far così slittare comunque la discussione nel merito e l’adozione, ma anche all’interno della stessa maggioranza dove le posizioni sarebbero comunque diversificate. A cominciare da quella del sindaco Alessandro Tambellini, che aveva espresso disponibilità a fissare due nuove sedute il 7 e il 9 giugno, per accogliere, in parte, la richiesta giunta dall’opposizione. E che la stessa minoranza, a detta dei suoi esponenti, era pronta anche ad accettare. Con un vantaggio in più per l’amministrazione, con un dibattito reso più snello e meno farraginoso rispetto ad una trattazione, uno ad uno, di ben 500 emendamenti. 
Di fronte al nuovo niet l’opposizione si dichiara non disposta a fare altri sconti alla maggioranza, e anche se l’amministrazione ha i numeri per far approvare senza problemi il piano, non avrà vita facile. Un risultato, intanto, le opposizioni lo hanno ottenuto: la discussione nelle sedute già convocate non potrà sforare oltre l’1 di notte. Tradotto significa che serviranno almeno altre due sedute piene per arrivare comunque all’adozione, ma è probabile che se non saranno accorpati e rivisti gli emendamenti ne serviranno perfino alcune di più. E dopo il nulla di fatto di stasera i tempi rischiano di allungarsi ulteriormente. Si riparte, insomma, domani sera. Come si procederà oltre il 2 giugno – visto che per mercoledì sera è già fissato un Consiglio sulla scissione della Gesam -, lo si deciderà ad ogni modo nella capigruppo già convocata per mercoledì: l’idea della maggioranza è quella di convocare le prossime due sedute il 6 e il 7 giugno.