
“E’ sbagliato e pretestuoso mettere in relazione il modello di intensità di cure con quanto accaduto nelle scorse settimane all’ospedale di Lucca”. Con queste parole la direttrice generale dell’Asl Toscana nord ovest, Maria Teresa De Lauretis risponde ad uno dei rilievi mossi ieri (31 maggio) dall’Ordine dei Medici di Lucca, manifestando comunque la disponibilità ad un incontro per affrontare tutte le questioni sollevati. “Il fatto che all’ospedale San Luca sia stato applicato il modello per intensità di cura – prosegue la dottoressa De Lauretis – non è in alcuna maniera collegabile agli eventi avversi che purtroppo in sanità accadono, nonostante i nostri professionisti lavorino quotidianamente affinché questo rischio si riduca il più possibile. Il modello per intensità di cura – spiega – riguarda esclusivamente i reparti di degenza, con un’organizzazione non più per specialità ma per complessità, e non comporta alcun cambiamento negli altri settori come la radiologia e la sala operatoria, dove si è verificato il tragico errore”. La direttrice generale aveva già illustrato questa posizione ai sindaci parlando alla conferenza zonale affrontando non solo il caso del rene asportato per errore ma anche le critiche al modello dell’intensità di cura.
“L’adozione di questo modello per le degenze – spiega la De Lauretis – è fissato dalla legge regionale 40 del 2005 e non è quindi un sistema sanitario lucchese. La nuova organizzazione, tra l’altro, era già stata attuata nel vecchio ospedale Campo di Marte, pur con i limiti di una struttura non adeguata e non incide minimente sull’organico dei medici. Questo modello è stato più volte condiviso con i direttori dei dipartimenti e con il personale, con riscontri positivi”. La dottoressa De Lauretis risponde poi anche sulle altre problematiche sollevate dall’Ordine dei Medici: “Per quanto riguarda il pronto soccorso abbiamo ribadito più volte la nostra volontà di assumere altri professionisti, ma in questo momento non ci sono graduatorie dalle quali attingere. Stiamo però lavorando per garantire un organico adeguato, anche con contratti libero professionali, e stiamo pensando ad alcune modifiche in grado di migliorare l’organizzazione, con possibile incremento di posti letto utilizzabili nei periodi critici. Questa rimodulazione comporterà un miglioramento nell’ambito della gestione delle dimissioni dai reparti con conseguente facilitazione del percorso. La pressione sul pronto soccorso è però una questione generale, che riguarda tutti gli ospedali e che si lega anche a problematiche di altro tipo come quella degli accessi impropri e del filtro sul territorio”. “I posti letto per le cure intermedie presenti nella Piana di Lucca ed in Valle del Serchio – prosegue la dottoressa De Lauretis – sono circa 70, in linea con quelli presenti nelle altre realtà territoriali. Inoltre, le strutture dell’ex azienda Usl 2 da alcuni mesi gestiscono in maniera informatizzata, oltre che i posti letto ospedalieri, anche tutti quelli presenti nelle strutture territoriali aziendali di cure intermedie ed hospice e questo garantisce un’adeguata presa in carico dei pazienti in dimissione”. Poi la questione della riabilitazione. “Per quanto concerne la riabilitazione – spiega il direttore generale -, è stata recentemente attuata nella struttura di Barga, in Valle del Serchio, una riconversione di alcuni posti letto utilizzati in regime di ricovero ospedaliero a ciclo continuativo (codice 56), in posti letto per attività di ricovero e riabilitazione funzionale di soggetti portatori di disabilità (ex articolo 26). La riconversione permette un miglioramento dei percorsi riabilitativi, integrati nel sistema a rete, mettendo a disposizione della cittadinanza sia posti letto per acuti che posti letto per non acuti”.
“Sulla continuità assistenziale – aggiunge -, non è stato modificato alcun assetto organizzativo, se non la questione della chiamata diretta senza più passare dal 118, come avviene in tutta la Regione, per rendere chiaramente distinti i percorsi tra la continuità assistenziale e l’emergenza: come il paziente di giorno decide di chiamare il medico curante o il 118, così la notte decide tra la guardia medica e il 118 stesso”. “Per quanto riguarda, poi – aggiunge -, un’altra delle questioni evidenziate, quella legata agli anestesisti di notte all’ospedale di Castelnuovo: l’anestesista è presente in guardia attiva sulle 12 ore nelle ore diurne ed è reperibile nell’orario notturno, in linea con quanto previsto dalla normativa relativa agli stabilimenti ospedalieri con un pronto soccorso; inoltre nello stesso presidio ospedaliero, nello stabilimento di Barga, è presente un anestesista in guardia attiva sulle 24 ore”.
“Inoltre – afferma la direttrice generale – nel resoconto della conferenza stampa appaiono alcune inesattezze sollevate ingiustamente come: assunzioni: l’Azienda Usl Toscana nord ovest ha il blocco per il 2016 per il personale amministrativo e il relativo turn over nel piano assunzioni è convertito in personale sanitario; la delibera regionale citata si riferisce a tutto il territorio toscano ed è diretta alla stabilizzazione dei precari in servizio da anni nella Regione Toscana; refertazione esami: nessuna specialista radiologa – prosegue De Lauretis – deve leggere 50 o 100 tac: nel giorno dell’errore di refertazione sono stati redatti 23 referti complessivi in 6 ore; l’inesattezza più grave riguarda l’areazione che sarebbe sempre la stessa: in tutti i locali della struttura sono garantiti da un minimo di 3-4 ricambi d’aria fino ad massimo di 15 (nelle zone più a rischio come le sale operatorie)”. “Respingo – chiude la dottoressa De Lauretis – il giudizio negativo sull’ospedale di Lucca di alcuni partecipanti alla conferenza stampa e mi rendo disponibile ad organizzare un incontro per trattare in maniera più ampia i molteplici temi messi sul tavolo dall’Ordine dei Medici”.