
Il dialogo fra maggioranza e opposizione appare ormai irrimediabilmente saltato. Dopo il cortocircuito di ieri sera sul tema del nuovo piano strutturale, si è innalzato il muro tra l’amministrazione che governa la città e larga parte delle opposizioni, che dopo 5 ore di ostruzionismo hanno lasciato Palazzo Santini per protesta. Anche per questo motivo, la maggioranza va avanti e annuncia che non si terrà nessuna discussione sul futuro della Gesam. Al consiglio comunale chiesto e ottenuto dalle opposizioni per questa sera (1 giugno) la maggioranza infatti non si presenterà e la discussione non potrà avere luogo. Ad annunciarlo è Claudio Cantini, capogruppo di Lucca Civica a nome di tutti i consiglieri della maggioranza. Durante la seduta si sarebbe dovuto parlare, ancora una volta, della lettera dell’Anac e delle controdeduzioni inviate dall’amministrazione ma secondo la maggioranza il confronto a questo livello sarebbe “strumentale – si legge nella nota – e una mera ripetizione di quanto già detto nei precedenti consigli con analogo argomento”.
“Questo – prosegue Cantini – alla luce di precisi fatti già noti, che riteniamo opportuno ricordare: nella commissione consiliare partecipate del 12 maggio scorso dove fu illustrata la prima lettera Anac e spiegate le intenzioni dell’amministrazione, pareva essere stato raggiunto un accordo politico su un percorso di condivisione per la predisposizione delle controdeduzioni alla stessa Anac, per dare modo alle minoranze di esprimere le loro idee in merito. Tale percorso prevedeva una commissione già verbalmente fissata per il giorno diciannove, ipotizzandone anche una successiva prima del 26 maggio (data ultima per l’invio ad Anac delle controdeduzioni) e un consiglio comunale quando fosse arrivata la risposta definitiva. Questo accordo è venuto meno quando le minoranze hanno depositato, poche decine di minuti dopo, la richiesta dell’odierno consiglio, giustificandolo come mossa politica e cercando di usarlo come oggetto di scambio per il rinvio della pratica sul piano strutturale. Nonostante il rigetto da parte nostra del baratto proposto – sostiene Cantini -, tali consiglieri hanno comunque preferito proseguire nella richiesta di un Consiglio che, ripetiamo, non è utile in questa fase, preferendo fare il loro solito spettacolo e non mirando, invece, alla risoluzione reale dei problemi in campo. Per parte nostra continuiamo a ripetere di essere favorevoli ad un dibattito consiliare successivo al parere definitivo dell’Anac, che dovrà dare il via libera finale ad una operazione che contemperi tutti gli interessi in gioco, relativi soprattutto alla difesa dell’occupazione e al riportare nella legittimità i vari affidamenti assicurando il mantenimento dei servizi, senza tuttavia aggravare di costi oltremodo onerosi i cittadini”.