Elettrodotto, Terna rinuncia a sospensiva ma non a Tar

7 giugno 2016 | 19:59
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Elettrodotto, Terna rinuncia a sospensiva ma non a Tar

di Roberto Salotti
Offre ormai una serie di colpi di coda la vicenda del nuovo elettrodotto proposto da Terna nell’Oltreserchio. L’ultima mossa a sorpresa l’ha fatta ancora una volta la società che, pur confermando la volontà di procedere al Tar contro i lacci del piano paesaggistico della Regione che le impediscono di alzare i tralicci sulle colline di ben cinque comuni delle province di Lucca e Pisa, rinuncia all’istanza cautelare con la quale aveva richiesto la sospensiva degli effetti del Pit. Ma questa carta buttata in mezzo al mazzo non è ancora l’asso: il 30 marzo scorso, infatti, contestualmente alla rinuncia alla sospensiva, Terna ha depositato ufficialmente al Tar la richiesta di fissazione d’udienza. Come a dire: facciamo comunque sul serio e vogliamo una decisione nel merito dalla giustizia amministrativa.

Ovviamente si parla del tracciato El324 che attualmente è ancora in fase di Via al ministero dell’ambiente, non delle tre opzioni presentate a gennaio nell’open day di Nozzano e che di recente hanno prodotto una spaccatura tra i comitati, aprendo per la prima volta (a Maggiano) il fronte del sì ad una delle alternative proposte. Il comitato Starc che continua a sostenere l’opzione zero (ovvero: niente nuovi elettrodotti sul territorio) insieme alla messa in sicurezza di quello esistente (a Maggiano e nelle zone limitrofe) si è costituito con un intervento “ad opponendum” depositato oggi (7 giugno) al Tar, a seguito delle informazioni avute dai legali che seguono dall’inizio il gruppo di cittadini.
Ora dovranno fare altrettanto i Comuni e la Regione, perché in caso di accoglimento dell’istanza all’udienza dovranno difendere le proprie ragioni.
Finora si era rimasti infatti nel limbo della trasposizione, perché, come molti ricorderanno, Terna aveva presentato contro il Pit regionale un ricorso straordinario al presidente della Repubblica. In casi come questo, specie di fronte a materie molto tecniche, l’iter prevede di norma la trasposizione al Tar e così era stato. Solo che poi i mesi sono trascorsi e le carte in tavolo, evidentemente, sono cambiate. Tanto che Terna ora vuole arrivare al dunque. Non significherà tempi brevi, ma la sensazione è che le questioni legate alle ipotesi del nuovo elettrodotto siano assolutamente tutte in evoluzione.
Nel ricorso, tra l’altro Terna impugna anche i pareri negativi espressi dal ministero dei beni culturali e dalle Sovrintendenze competenti.
Con la sua costituzione in giudizio ad opponendum, il Comitato Starc – spiegano i cittadini, contesta, “sotto molteplici profili, sia l’ammissibilità che la fondatezza del ricorso proposto da Terna chiedendo al tribunale amministrativo regionale della Toscana di dichiarare inammissibile, improponibile e comunque infondato il ricorso proposto. Il comitato Starc – spiegano i cittadini che lo rappresentano – continua quindi a manifestare, anche nelle competenti sedi giudiziarie, la sua ferma opposizione alla realizzazione dell’intervento di Riassetto della rete elettrica 380 e 132 Kv nei territori di Lucca, Massarosa, Camaiore, San Giuliano e Vecchiano evidenziando, con puntuali ed articolate argomentazioni, la piena legittimità della normativa di tutela contenuta nel piano paesaggistico della Regione Toscana relativamente all’area interessata dal progetto di Terna, nonché l’assoluta legittimità dei pareri negativi alla realizzazione dell’intervento che le competenti Amministrazioni hanno già espresso nell’ambito del procedimento di Via”. Su tutto dovrà decidere la prima sezione del Tar della Toscana dove il ricorso di Terna è pendente.