Borsa studio in medicina sport, primi risultati da screening

Sono 330 gli esami ecocardiografici effettuati da gennaio a maggio 2016 su giovani soggetti che, a Lucca ed in Provincia, si sono sottoposti alla loro prima visita di idoneità sportiva. Tra essi, in 17 casi sono state riscontrate delle anomalie (non verificabili con visite di routine) attualmente monitorate. Sono questi i risultati conseguiti grazie alla borsa di studio assegnata dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca al dipartimento della prevenzione di Lucca.
Ad illustrarli oggi (8 giugno) c’erano il presidente della Fondazione Bml Alberto Del Carlo, Michela Maielli (referente attività sanitarie Lucca-azienda Usl Toscana nord-ovest), Alberto Tomasi (direttore dipartimento prevenzione Lucca) e Carlo Giammatei (responsabile medicina dello sport Lucca).
In sostanza, grazie alla borsa, lo screening basico sui ragazzi alla loro prima visita di idoneità sportiva consente un esame molto più approfondito, capace di rivelare anomalie che potrebbero altrimenti rimanere celate agli strumenti tradizionali. “Lo screening ecocardiografico – ha commentato Del Carlo – consente un’attività di prevenzione fondamentale per coloro che si approcciano allo sport. La Fondazione Bml, in questo senso, è felice di dare il proprio contributo per una mission così rilevante”. Gli esami si sono svolti negli ambulatori di medicina dello sport della Cittadella della salute a Campo di Marte e all’ospedale San Francesco di Barga. “Si tratta di esami – afferma Giammatei – che vengono fatti di norma soltanto su precisa prescrizione medica o privatamente. Grazie al sostegno della Fondazione Bml, invece, sono stati messi gratuitamente a disposizione di tutti quelli che si sono presentati”. I risultati degli esami hanno evidenziato anomalie di diverso genere: bicuspidia aortica, valvola aortica con lembo coronarico ipoplasico, dilatazione delle strutture destre e pericardite. Sono stati rilevati tre casi di lievi insufficienze della valvola mitrale e 9 casi di difetto del setto interatriale. Le analisi sono state possibili anche grazie alla disponibilità del dottor Francesco Bovenzi, direttore della struttura di cardiologia e malattie vascolari.
E’ inoltre in corso di pubblicazione un articolo che riguarda lo studio della funzione sistolica del ventricolo sinistro, studiata con una metodica di recente introduzione, lo Speckle tracking. C’è poi la parte del progetto inerente l’applicazione in ambito terapeutico delle onde d’urto extracoporee: “Ha permesso di redigere un importante documento presentato in Regione – osservano Tomasi e Maielli – per richiedere l’introduzione di questo tipo di terapia nei Lea (livelli essenziali di assistenza). L’unità diretta da Giammatei, in questo senso, vanta 5.717 pazienti trattati con onde d’urto focalizzate per casi di patologie ostro muscolo tendinee, dal 2009 al 2015. Questo trattamento, associato alla somministrazione di specifici farmaci, permette una precoce scomparsa della sintomatologia dolorosa, per un rapido ritorno all’attività sportiva, a bassi costi.
I due progetti proseguiranno fino a dicembre 2016, quando verranno presentati i risultati definitivi.
Lo screening nel dettaglio
Da gennaio a maggio 2016 sono stati effettuati ben 330 esami ecocardiografici con interessanti risultati. Sono stati individuati: un caso di bicuspidia aortica; un caso di valvola aortica con lembo coronarico ipoplasico e lieve steno-insufficienza valvolare; un caso di dilatazione delle strutture destre sottoposto a risonanza magnetica che ha confermato il quadro imponendo lo stop dell’atleta per almeno sei mesi prima di essere rivalutato; un caso di pericardite in recente episodio influenzale, subito trattata e risolta.
Sono stati individuati anche tre lievi insufficienze della valvola mitrale per le quali i giovani atleti, pur potendo praticare tranquillamente i loro sport preferiti, dovranno sottoporsi a un controllo tra un anno. Sono stati inoltre riscontrati nove casi di difetto del setto interatriale, sottostimati rispetto alla media della popolazione generale per i limiti della metodica, ma comunque reperti utili nel caso in cui i soggetti avessero praticato attività subacquea, che in presenza di questa anomalia è controindicata.
Questi dati, seppur iniziali, stanno delineando l’utilità dell’esecuzione di un esame ecocardiografico alla prima visita di idoneità sportiva agonistica, già proposto in passato. Il responsabile della medicina dello sport di Lucca Carlo Giammattei ringrazia tra l’altro il direttore della struttura di cardiologia e malattie cardiovascolari, Francesco Bovenzi per aver concesso la disponibilità degli ecocardiografi per eseguire questi esami.
E’ inoltre in corso di pubblicazione un articolo inerente lo studio della funzione sistolica del ventricolo sinistro in atleti d’elite, studiata con “speckle tracking”, una metodica di recente introduzione che ha permesso di studiare la funzione contrattile del ventricolo sinistro scomponendolo in 17 segmenti ed esaminando il contributo di ognuno alla funzione di eiezione dello stesso.
La parte del progetto inerente l’applicazione in ambito terapeutico delle onde d’urto extracorporee ha invece permesso di redigere un importante documento, presentato alla Regione Toscana, per richiedere l’introduzione di questo tipo di terapia nei Lea (livelli essenziali di assistenza), in accordo con le direttive nazionali e con il principio di garantire un più alto livello assistenziale (legge sanità pubblica 13 settembre 2012).
Nello stesso documento è stata evidenziata l’esperienza dell’unità funzionale di medicina dello sport diretta da Carlo Giammattei nel trattamento con onde d’urto focalizzate che vanta il trattamento di 5717 pazienti per patologie osteo-muscolo-tendinee dal 2009 al 2015. Sono state trattate numerose patologie tra cui tendinopatia calcifica e non calcifica della spalla, epicondilite-epitrocleite, ritardi di consolidazione, tendinopatia quadricipitale e rotulea, tendinopatia achillea e fascite plantare, con una percentuale di successo che va dal 70 al 90 per cento dei casi in relazione alle diverse patologie trattate.
Un case report riguardante l’applicazione di questo tipo di terapia nel trattamento dell’edema osseo è stato tra l’altro pubblicato ed inviato alla Sitod (società italiana di onde d’urto), per essere presentato al prossimo congresso nazionale ad ottobre 2016. L’edema osseo è una condizione di essudato a livello della spongiosa dell’osso, molto dolorosa, che può associarsi ad iniziali condizioni di artrosi pre-esistente o ad esiti di trauma.
In corso di analisi i risultati del trattamento di questo tipo di patologia in atleti in cui si assiste, in conseguenza di traumi o di patologie da sovraccarico funzionale soprattutto a carico del ginocchio, e talvolta senza fattori scatenanti (bone marrow edema primario), alla formazione di edema della spongiosa ossea, che causa dolore intenso costringendo l’atleta ad allontanarsi da allenamenti e gare. Questo trattamento, associato alla somministrazione di specifici farmaci, permette una precoce scomparsa della sintomatologia dolorosa ed un più rapido ritorno all’attività sportiva con bassi costi e minima invasività.
Paolo Lazzari