Gara asili, maggioranza rassicura: garanzie per tutti

14 giugno 2016 | 20:20
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Gara asili, maggioranza rassicura: garanzie per tutti

Il bando per l’affidamento in concessione degli asili nido del Comune di Lucca è il primo punto all’ordine del giorno del Consiglio comunale odierno (14 giugno). E la discussione, alimentata dai dubbi avanzati dalle forze di opposizione e dalle repliche punto su punto dell’assessore Ilaria Vietina, si prolunga per oltre 3 ore. Alla fine passa l’odg della maggioranza, presentato dalla consigliera Pd Enrica Picchi, con l’intento di raccogliere le osservazioni delle minoranze e dichiarare l’impegno pieno a “vigilare” sull’affidamento delle strutture comunale, nell’ambito della selezione che, è bene ricordarlo, è tuttora in corsa.

I pomi della discordia fra maggioranza e opposizione, nondimeno, sono molteplici. A sintetizzarli è la consigliera Fds Roberta Bianchi, la proponente del consiglio insieme agli otto della minoranza. La divisione in lotti del bando stesso – osserva -, la necessità di garantire l’omogeneità dei servizi, il momento del controllo ed i costi globali: questi i principali elementi intorno ai quali si impernia il dibattito.

Ma, prima ancora che il Consiglio abbia inizio, c’è spazio anche per un’accesa polemica in ordine alla mancata partecipazione alla seduta da parte di lavoratori degli asili interessati e dei rappresentanti sindacali. In questo senso, le obiezioni delle opposizioni, che lamentano la mancanza di volontà di procedere ad un Consiglio aperto da parte dell’amministrazione (che replica di non aver ricevuto richieste espresse), vengono rispedite al mittente dal presidente Matteo Garzella, che fa notare come il Consiglio sia stato convocato senza la richiesta di apertura ad interventi esterni. Ma l’assise, nemmeno stavolta, riesce a non invischiarsi nelle questioni procedurali e le minoranze colgono l’occasione per mettere ancora una volta alle strette il presidente.
Poi la consigliera Bianchi propone le sue argomentazioni: “Il bando introduce novità importanti – afferma – che dovevano essere discusse nel dettaglio in seno al Consiglio. Il sistema che divide i 10 asili interessati in lotti – prosegue – non garantisce l’omogeneità del servizio e rende anche il momento del controllo di difficile gestione”. Poi Bianchi lancia l’affondo: “I costi non sono chiari e, per i conti che ho fatto io, manca all’appello almeno 1 milione di euro: le spese globali sono di oltre 3 milioni di euro, molto superiori alla base di gara da 2 milioni e 400mila circa. Voglio dire che le basi di gara sono state sottostimate rispetto alle reali necessità. Il corrispettivo da versare alla ditta aggiudicataria, inoltre, deve essere calcolato in rapporto alle presenze effettive dei bambini. Oltre a questo, alcuni asili non hanno il servizio mensa: che succede in questo caso? Si procede a subappalti?”.
Poi ecco il capitolo relativo al personale: “Nei capitolati – conclude Bianchi – si afferma che l’appaltatore si deve impegnare ad assumere il personale in servizio, ma non si fa riferimento all’anzianità ed ai contributi previdenziali, con il rischio che queste persone debbano ripartire da zero. Esiste un serio rischio di riduzione del personale, che pone la questione della qualità del servizio. Poi si fa riferimento a ulteriori figure professionali da inserire, ma non si comprende come questo aspetto si coniughi con il mantenimento in loco di coloro che già lavorano negli asili”.
La replica del vicesindaco non si fa attendere: “Non è stata modificato il sistema di gestione – spiega -: stiamo parlando sempre di un appalto, non di una concessione. L’ultima gara è scaduta nel 2010: oggi poniamo rimedio ad un grave ritardo. La divisione in lotti? E’ una scelta dettata dalla normativa europea in materia, relativamente ad un servizio che prevede pluralità di ambiti e gestioni. Il servizio resta omogeneo: la garanzia sta nel progetto educativo,riferimento imprescindibile per chi abbia voluto accedere al bando presentando un proprio progetto. Fornisce le linee guida indicative sulle impostazioni pedagogiche e per la reale organizzazione della vita dei servizi. Ci sono poi 2 ulteriori servizi dove la gestione pedagogica resta interna, affidata al personale del Comune e un altro servizio con concessione per 30 anni. Quanto al coordinamento e al controllo: il primo ha sempre visto gruppi integrati interagire lungo questo percorso, mentre il secondo è affidato a tutto l’ufficio servizi prima infanzia, che questa amministrazione ha provveduto ad implementare. Ci sono due unità operative diverse che rafforzano i compiti di questo ufficio che vanno dalla progettazione alle attività di verifica”.
Capitolo costi: “Non esiste una questione relativa al costo giornaliero dei bambini, perché ci si riferisce alla gestione globale – ha detto la Vietina -. Nel capitolato si articola la possibilità di subappalto per i servizi necessari. Quanto all’impegno di spesa: nel calcolo dell’appalto si è fatto riferimento allo storico. Per il costo si sono calcolate le funzioni aggiuntive e nel costo previsto la voce maggiore concerne la remunerazione del personale, pari all’80%, mentre il 14% è per il servizio pasti e il residuo attiene alle altre funzioni aggiuntive”.
E sulle garanzie per il personale l’assessore risponde così: “ C’è la clausola sociale che impone al vincitore della gara di procedere all’assunzione di tutto il personale che già lavora. Abbiamo posto vincoli specifici anche per altro personale perché può essere necessario e non può rimanere nel non detto”.
Argomentazioni, quelle del vicesindaco, che tuttavia non convincono l’opposizione. Particolarmente critico il consigliere Lenzi, che accusa l’assessore di “arrampicarsi sugli specchi, erigendo una cortina fumogena per non entrare nel dettaglio”: “Le sue affermazioni risultano troppo spesso contraddittorie e tautologiche – osserva – come quando che ci dice il maggior costo del bando è riservato al personale, un’ovvietà, a meno che non si pensi che la gente accetti di lavorare gratis”.
Affondo anche da parte del consigliere di Governare Lucca Piero Angelini, che sostiene come quello in discussione sia un affidamento e non un appalto tradizionale: “Inoltre non si comprende perché l’amministrazione non trattenga a sé la manutenzione sugli edifici, essendo le casse del Comune salde grazie ai denari provenienti da Salt e Polis. Ancora, sappiamo bene che la clausola sociale non è sufficiente a garantire la posizione del personale”.
Duro anche il commento di Marco Martinelli, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia: “Questo odg è del tutto inutile – afferma – perché l’amministrazione si apre sempre al confronto soltanto a cose fatte, quando è già stato confezionato tutto. Ricordo che la difesa del personale è garanzia della qualità di un servizio. La posizione della maggioranza è quella dell’imbonitore, ma noi non ci stiamo”.
Dubbi vengono espressi anche dal consigliere Leone e Pini, circa le modalità del consiglio e dei contenuti, mentre Picchi ricorda che molte delle informazioni necessarie erano già state fornite in precedenti sedute del Consiglio. Alla fine l’odg della maggioranza proposto dalla consigliera Enrica Picchi passa con 18 favorevoli, 3 contrari, 0 astenuti.

Paolo Lazzari