Angelini: “Convenzione Geal, le tariffe aumenteranno”

16 giugno 2016 | 07:27
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Angelini: “Convenzione Geal, le tariffe aumenteranno”

La nuova convenzione stabilita tra il Comune e la Geal comporterà ripercussioni per il portafogli dei lucchesi perché “con la diversa disciplina degli ammortamenti, ridotti da 40 a 10 anni, si avrà l’effetto sicuro di aumentare le tariffe più del 20%”. E’ quanto sostiene il consigliere comunale di Governare Lucca, Piero Angelini che osserva come questo rischio non sia “un fatto del tutto trascurabile”. Angelini interviene, in particolare, sostenendo che su questa pratica ma anche su quella che ha riguardato gli asili nido: “C’è un forte arretramento del controllo pubblico dell’Amministrazione, che, invece di risolverli, si libera dei problemi complessi, che invece dovrebbe affrontare con serietà e impegno politico”.

Per spiegarlo Angelini entra nel dettaglio, e sugli asili nido osserva come la vicesindaco Vietina non abbia risposto a tutte le osservazioni giunta dalla minoranza. “Dopo aver presentato la gara come un appalto – dice – non una concessione (parole: mai visto un appalto di servizi, in cui si obbliga l’appaltatore a farsi carico della manutenzione e riparazione dello stabile), e dopo aver affermato che l’appalto a lotti era reso obbligatorio dalla direttiva Ce 24/2014 ( che lo consiglia soltanto per i grandi appalti, quale questo non è), non ha dato nessuna spiegazione sul problema, sollevato dalla Bianchi, della riduzione del finanziamento in questo settore, che è un dato certo: se infatti è stato garantito il costo storico del servizio, come ha assicurato la Vietina, ma dal quale l’appaltatore, a differenza di prima, deve sottrarre i costi per la manutenzione dello stabile, più i maggiori costi amministrativi, derivanti dai 5 centri di spesa, è evidente che c’è stata una riduzione del finanziamento in questo settore, che la consigliera Bianchi ha valutato in 1 milione, che la Vietina ha contestato senza dare alcuna cifra precisa; e se si riducono i finanziamenti in modo rilevante, è evidente che la situazione dei lavoratori è a rischio, perché la clausola sociale garantisce il mantenimento in servizio, ma non per esempio la riduzione dell’orario di lavoro o il mantenimento delle funzioni e dell’anzianità, dunque della retribuzione”.
“In conclusione – aggiunge -, dopo trasporti, acqua, energia, anche nella politica sociale c’è un forte arretramento del controllo pubblico dell’Amministrazione, che, invece di risolverli, si libera dei problemi complessi, che invece dovrebbe affrontare con serietà e impegno politico”.
Non sono invece cavilli le osservazioni e le prese di posizione nel merito della delibera di deroga urbanistica per la costruzione di una cabina della Geal a Pontetetto. “Noi – osserva Angelini – abbiamo chiesto, all’assessore Raspini e al sindaco Tambellini, che tipo di deroga essi intendevano dare; c’è stato risposto che la deroga riguardava sia la destinazione urbanistica, che il problema delle distanze dai confini. E il sindaco Tambellini si è esibito in una grottesca esegesi dell’articolo 97, comma 2, lett. b) della legge regionale 65/2014, là dove si dice che la deroga urbanistica può essere data ‘purché si operi nei limiti previsti dalla legge e con esclusivo riferimento a volumi e distanze’, per accreditare l’interpretazione che la deroga data permetteva di superare anche i vincoli imposti dalla legge per quanto riguarda il rispetto delle distanze dai confini. Ora anche uno stupido sa che le regole relative ai confini sono contenute nel codice civile e che una legge regionale non può certo derogare alla legge statale; non lo sapeva Tambellini, che ha messo in votazione una tale delibera, con una tale interpretazione; siccome Tambellini si è fatto scudo del parere dei tecnici, sono andato stamattina a verificare se erano davvero responsabili di una tale castroneria, cosa da loro negata in modo deciso e con un certo fastidio”.
“Naturalmente tutto questo sembrerebbe una bischerata – aggiunge Angelini -, se non fosse invece la spia di un atteggiamento dell’amministrazione, che noi combattiamo, di sistematica violazione del diritto. Per quanto riguarda, per esempio la nuova Coop, la legge regionale 65/2014 prescriveva che tutte le previsioni di grandi strutture di vendita fossero da considerare inefficaci; ma Tambellini, con la sua esegesi, le ha dichiarate ‘efficaci’; le strutture sanitarie dismesse di Campo di Marte, poi, secondo la legge, dovrebbero essere destinate a usi pubblici; Tambellini presenterà tra poco un piano di intervento fondato sulla sua personale interpretazione di una tale prescrizione come ‘usi privati’; e così già per la vicenda di Piazzale Verdi. Più serio, allora Berlusconi, che per lo meno cambiava le leggi, non ne manipolava il significato come ha fatto e continua a fare Tambellini”.