
Non è partita esattamente nel migliore dei modi la stagione turistica lucchese, che a fine giugno ancora fatica ad ingranare: nelle strutture ricettive e nei ristoranti della città si registra infatti un calo di presenze intorno al 10-20 per cento rispetto al 2015. Albergatori e ristoratori del centro ritengono di dover sfatare anche il mito del Summer Festival quale imponente veicolo turistico: “Non porta niente – dicono alcuni – i turisti vengono per Puccini”.
Il trend è generalmente negativo, sia dentro che fuori dalle Mura, con una depressione dell’affluenza media pari al 15 per cento negli hotel: un dato addirittura in crescita andando a verificare in alcuni ristoranti che lavorano nei punti strategici del centro storico. “A metà giugno – spiega Mario Quintilli, titolare del ristorante il Tabarro, di Piazza del Giglio – con la fine delle scuole in tutta Europa, la città si riempiva di famiglie. Quest’anno le piazze e le strade sono quasi vuote, il che comporta un’evidente ricaduta negativa sulle attività commerciali. Rispetto allo stesso periodo del 2015 abbiamo registrato un calo quasi del 50 per cento: basti pensare che prima lavoravamo con due cameriere fisse, adesso è più che sufficiente una part-time”. E’ stato un giugno poco produttivo per la maggior parte delle attività di ristoro del centro storico, complice soprattutto un bollettino meteo non troppo favorevole, che non ha consentito di sfruttare anche gli spazi all’aperto. A cena i tavoli si riempiono più che ad ora di pranzo: circostanza, questa, che risalta particolarmente in piazza Anfiteatro, dove intorno alle 12 i tavoli sono semi-deserti e il turismo in certi giorni si fa solo intravedere, come fanno sapere alcuni dei camerieri e ristoratori.
Regno Unito, Usa e Francia sono i paesi su cui Lucca riesce ad esercitare un fascino maggiore, sebbene non manchino minoranze olandesi, tedesche e addirittura australiane. Il tempo di permanenza nelle strutture ricettive del territorio è in media di 2-3 giorni, sia per le famiglie che per i gruppi di amici. “Abbiamo passato un decente inverno – spiega il titolare dell’hotel Puccini – ma la stagione estiva è partita lentamente. Il calo di presenze rientra nell’ordine del 10 per cento, mentre si registra un aumento degli ospiti italiani. Buona parte della nostra clientela proviene dal Regno Unito, quindi speriamo che la Brexit non abbia un impatto troppo negativo sull’affluenza a Lucca”.
Le speranze di un’impennata dei trend in vista del Summer Festival vengono annacquate dalle dichiarazioni della maggior parte dei titolari di hotel e ristoranti del centro, i quali ritengono che la kermesse musicale targata D’Alessandro e Galli non abbia alcuna ricaduta sul terreno dell’affluenza turistica a Lucca. “Dobbiamo sfatare questa illusione – tuona ancora Quintilli – a luglio in una città storica e a grande vocazione turistica, quale è Lucca, avere gli alberghi pieni dovrebbe essere la regola. E’ difficile trovare altre città con metà centro storico chiuso e un’impalcatura montata nella piazza principale. Ad aver fatto conoscere Lucca nel mondo sono stati Puccini, Catalani, duecento anni di storia, ma sicuramente non il Summer Festival, non prendiamoci in giro”. Del medesimo parere sono anche i gestori di alcuni hotel situati nelle zone maggiormente attrattive del centro storico: “Il Summer festival è indubbiamente una bella manifestazione – spiega un albergatore – ma viene fatta nel posto e nel momento sbagliato. Non ha senso occupare una piazza per un mese e mezzo per organizzare una manciata di concerti: in proporzione, allora, ai Comics dovremmo concedere spazi per sei mesi con quello che ci portano in termini di presenze”.
Se questo è il pensiero più diffuso non manca tuttavia una voce discordante, quella del titolare dell’hotel La Luna, di via Fillungo, che racconta di trarre beneficio dalla kermesse musicale: “Le nostre previsioni sono positive – spiega – sebbene sia presto per fare calcoli. Le uniche date che ci consentono di avere certezze sono quelle dei concerti del Summer: in quei giorni le presenze crescono notevolmente”.
Questi sono i trend del turismo lucchese alle porte di luglio: la speranza di chi lavora nel settore è che con l’arrivo dell’alta stagione i numeri possano tornare a crescere, per restituire alla città quell’etichetta di culla della musica e della cultura in grado di attrarre visitatori da tutto il mondo.
Jasmine Cinquini