Piano strutturale, l’Osservatorio torna all’attacco

L’osservatorio dei comitati lucchesi si prepara a fare le pulci al nuovo piano strutturale in attesa di produrre le osservazioni i cui termini scadranno il prossimo 16 agosto. E mentre alcuni aspetti dello strumento urbanistico adottato dal consiglio comunale finiscono nuovamente nel mirino (come il capitolo nuove costruzioni) i cittadini lanciano un workshop sul piano strutturale per favorire la massima partecipazione dei cittadini, analizzare le questioni più rilevanti con esperti del settore ed aprire un contraddittorio. L’incontro si terrà il 1 luglio prossimo (dalle 16 alle 19) nella sala Maria Luisa di Palazzo Ducale. Organizzato dall’Osservatorio partecipato lucchese (che comprende una ventina tra comitati ed associazioni), vedrà come relatori il professor Paolo Baldeschi (rete dei comitati toscani), il professor Claudio Greppi (rete dei comitati toscani), il dottor Alessandro Di Vito (comitato Lucca est Sergio Ghiselli), il dottor Michele Urbano (Legambiente Lucca) ed il dottor Roberto Balatri (geologo). A moderare ci sarà Marina Manfrotto (osservatorio partecipato lucchese).
“Prima di tutto sia chiaro che noi non vogliamo fare un contropiano – spiega Mario Lazzeri (vice presidente Legambiente Lucca), intervenendo insieme a Giuseppe Di Vito, Gemma urbani, Simone Lena e Michele Urbano – ma ci interessa capire nel dettaglio un documento che andava studiato in qualche mese e per il quale, invece, abbiamo meno di 30 giorni”. E, circa le modalità e le tempistiche che secondo i comitati sarebbero andati a discapito della partecipazione, viene citata anche la lettera di osservazioni al Pit inviata dal Comune di Lucca alla Regione Toscana, a fine settembre, e nella quale si afferma che “per Province e Comuni il piano è un documento calato dall’alto, che ha impedito la formazione di una coscienza e consapevolezza graduale, con conseguenti difficoltà di assimilarne i contenuti (…) si evidenzia la notevole mole di elaborati e che il mese di agosto era tempo utile al fine del conteggio dei giorni, che costituiscono tempo a disposizione per le osservazioni”.
Come dire, quindi, sostengono i comitati, che anche Palazzo Orsetti ritiene che il percorso partecipativo non sia ancora stato integrato: “Il piano prevede dei tecnicismi – spiega Urbano – che i nostri relatori spiegheranno chiaramente per i cittadini. Si parlerà di corrispondenza del Pit con il piano strutturale, di perimetri delle aree urbane e rurali e area vasta, di contenitori urbani, di viabilità e mobilità”.
Ma l’argomento che più desta perplessità, fin da subito, è quello relativo alle edificazioni: “Il piano parla di 1500 nuovi immobili (tra recuperi e nuove superfici) in 15 anni – osserva Lazzeri – ma questi ci sembrano dati non corrispondenti alla realtà, specialmente alla luce del fatto che, a Lucca ed in provincia, ci sono oltre 4mila immobili vuoti. Dobbiamo utilizzare l’esistente prima di costruire ancora”.
Anche Giuseppe Di Vito puntualizza sull’argomento: “La cementificazione è già sotto gli occhi di tutti – ricorda -: basti guardare quello che è stato fatto con l’ospedale San Luca e con l’area di San Filippo. Piuttosto, a Lucca mancano marciapiedi, non c’è una rete fognaria completata e la rete ciclabile deve essere sviluppata ulteriormente”.
Non solo: grande preoccupazione viene manifestata dall’Osservatorio in ordine all’incombere dell’elettrodotto Terna sul territorio di 5 diversi Comuni ed anche relativamente alla stazione di trasformazione di Balbano.
“Noi abbiamo invitato anche rappresentati delle amministrazioni – afferma Lazzeri – perché finalmente sarà possibile realizzare un contraddittorio costruttivo sul tema”. Comitati ed associazioni chiedono chiarezza anche sulla viabilità, affermando che esistono alternative concrete agli assi viari (e verranno esposte al workshop) e che “non è più possibile dare carta bianca alle multinazionali di turno”. “Riguardo alla tutela del paesaggio – prosegue Urbano – ci si domanda se gli assi viari e l’elettrodotto non siano in pieno contrasto con il Pit. Lo stesso Comune di Lucca aveva scritto di sì: e oggi cosa ne pensa?”. Se ne parlerà al workshop che è aperto a tutta la cittadinanza.
Paolo Lazzari