
Un contributo di idee per un eventuale Tambellini bis. L’inizio di un tavolo di discussione sui programmi per la prossima consiliatura. Un’assemblea pubblica sulle priorità per la città. Chiamatela come volete, insomma, ma non lista civica.
L’incontro di ieri sera (29 giugno) al Foro Boario fra il laboratorio di idee per Lucca e il sindaco Alessandro Tambellini ha messo in chiaro una cosa, se mai fosse stato necessario. Quello che hanno in mente Silvano Papini e gli altri componenti del laboratorio non è un’altra lista civica in sostegno alla candidatura del sindaco Tambellini per un secondo mandato. Ma un contributo di idee per la città che ha come primo interlocutore il sindaco in carica. E con cui ieri sera è iniziato il dialogo.
Alla serata, comunque, qualche segnale “politico” arriva. Insieme al sindaco in sala ci sono i fedelissimi come il capogruppo Pd Francesco Battistini, gli assessori Sichi e Pierotti, i consiglieri Moriconi e Picchi ma anche altri esponenti del partito come Renato Bonturi, Francesca Pacini, i segretari del Pd Lucca Sud Gianni Giannini e del Pd Centro Storico Federica Pierotti e anime diverse del complesso panorama del centrosinistra lucchese e della società civile. C’è anche Andrea Pini, ex Movimento Cinque Stelle e consigliere comunale del gruppo misto e, fra gli altri, la “civatiana” Daniela Grossi e l’ex consigliera per lo sport del Comune di Lucca Alessandra Nieri.
La serata, comunque, ha come protagonista principale il sindaco che, forse per la prima occasione in maniera strutturale, presenta il programma del suo ultimo anno di mandato e rilancia sulle esigenze della città per un nuovo quinquennio, confermando, seppur non esplicitamente, la volontà di voler correre per un secondo mandato.
Lo fa sollecitato dal laboratorio, una realtà nata nella primavera del 2015 per elaborare idee per lo sviluppo della città. Lo dice Fabio Malfatti che presenta la realtà come uno “spazio di discussione e di approfondimento, di partecipazione dal basso che serve ad elaborare proposte su alcuni temi considerati importanti per la città. Una realtà che non sarà mai una lista civica ma un luogo di elaborazione di idee anche innovative, senza un capo né una struttura. Per questo abbiamo chiesto un incontro al sindaco per capire cosa succederà da qui a fine 2016”. Due i temi su cui, finora, il laboratorio ha lavorato: l’argomento delle polveri sottili e lo sviluppo del turismo. Un argomento, quello dello sviluppo turistico, affrontato da Stefano Vannucchi, che mette sul tavolo alcune proposte interessanti fra cui l’inserimento della città di Lucca negli itinerari della storia longobarda, visto che la città è inserita nel patrimonio Unesco per la presenza in archivio arcivescovile di documenti storici di grandissimo rilievo di quell’epoca storica. Oppure la valorizzazione del percorso del Consiglio d’Europa su San Martino, visto che a Lucca è presente l’unica cattedrale in Italia dedicata al santo di cui quest’anno ricorrono i 1700 anni dalla nascita.
Tocca poi al sindaco affrontare i temi del suo programma elettorale, affrontati e da affrontare. Anche lui sgombera il campo dalla nascita di una lista civica: “Io – dice – ho già una lista civica che mi ha accompagnato anche molto bene in questi anni e che ha contribuito alla solidità e alla coesione della maggioranza”.
Tambellini parte dal tema Piuss e dagli interventi per il centro storico: “E’ stato un lavoro duro, che ci ha impegnato tantissimo e per cui abbiamo evitato dei possibili disastri. Il Giglio, ad esempio, se i progetti originari fossero andati avanti, poteva star chiuso anche 4 o 5 anni. E invece siamo riusciti a intervenire sistemando in parte il centro storico di cui rimarrà il solo interrogativo di Palazzo Ducale, a meno che, una volta attuata la riforma, non ci si porti il comune di Lucca”. La fine mandato sarà quindi dedicata alle periferie: “Entro l’anno – ricorda – ci sarà la chiusura dell’intervento per il Quartiere Giardino. E su questo, rispondendo alle polemiche, vorrei dire delle cose. Si discute sull’opportunità di abbattere le strutture della stecca. Ebbene, fintanto che ci saranno oltre 600 richieste di abitazioni noi di case, se sono ancora utili e buone, non ne abbattiamo. Stiamo facendo un gran lavoro anche per sistemare le partite con Erp e vorrei sottolineare che non c’è una casa occupata e nemmeno una casa popolare non controllata dal punto di vista del pagamento degli affitti”.
Altri temi caldi sono quelli dei migranti e del campo Rom delle Tagliate. “Lucca – dice il sindaco – ha accolto sopra le sue possibilità senza che, finora, si sia verificato alcun fatto negativo di rilievo. Finora per tutti sono stati realizzati percorsi di accompagnamento, visto che non è possibile prevedere programmi di inserimento al lavoro, ma di sicuro si può coinvolgere queste persone in un ambito di virtuosità”. E sul campo nomadi: “Vorrei ricordare qui – dice il sindaco – che il campo fu organizzato quando in giunta c’era anche un assessore della Lega, di coloro che ora vogliono le ruspe. Noi abbiamo scelto un altro percorso. All’inizio del mandato gli ospiti nel campo erano 130, ora sono 100 e se continua l’operazione che abbiamo iniziato il campo in 3-4 anni non ci sarà più grazie a forme di inserimento che terranno conto della necessità di dare un alloggio in situazioni adeguate alle persone”.
Idee tutte da sviluppare anche sul turismo. Il sindaco parla di sinergia con le realtà vicine, di necessità di integrazione con l’aeroporto di Pisa ma anche con la Garfagnana e la Versilia per una promozione territoriale che non si limiti al singolo comune. “Per questo serve – dice – un collegamento forte fra diverse realtà, un’offerta culturale che però mantenga alcune caratteristiche peculiari come, ad esempio, il commercio di qualità all’interno del centro storico”. Magari contrastando fenomeni di degrado e sistemando la modalità di raccolta dei rifiuti all’interno della cerchia muraria.
L’offerta culturale, per il sindaco, va migliorata: “Ma non – dice – realizzando come è successo in passato, scatole vuote e improduttive come il Must. I musei non possono essere più dei luoghi di mera esposizione di oggetti ma devono proporre momenti di suggestione narrativa. Per questo ho deciso di chiudere il museo del fumetto, che costava 200mila euro senza alcun ricavo, per questo dovremo essere bravi a valorizzare quello che abbiamo, sena prescindere mai dalla didattica e dai laboratori. Così succederà nel nuovo centro di documentazione sulla Francigena alla ex Casa del Boia, così succederà per quello che realizzeremo al “nuovo” Must. Il modello per noi è quello di Casa Puccini che, grazie alla realizzazione del bookshop dove si vendono prodotti dedicati, è tornato, seppur di poco, in utile”.
Pessimismo, invece, sulle infrastrutture. “Il Ponte sul Serchio – dice il sindaco – deve affrontare le questioni dei problemi della Regione, cui mancano a bilancio ben 900 milioni di euro per i successivi minori trasferimenti provenienti dal governo. Il discorso degli assi viari è al momento sospeso, nonostante una serie di sollecitazioni che sono arrivate anche da noi. E’ in ballo, invece, la questione del raddoppio della ferrovia che dovrebbe entro il 2019 realizzare il sogno di poter raggiungere Firenze in 45 minuti”.
Avanti, dal punto di vista dell’organizzazione del Comune, con la sistemazione delle partecipate: “La Gesam – conferma il sindaco – vogliamo ricondurla là dove va ricondotta, ovvero a stare dentro le regole. Non vogliamo, infatti, situazioni di illegittimità, anche in vista della partecipazione alla gara unica provinciale per la distribuzione del gas. Vorrei ricordare, comunque, che non c’è partecipata che, ad oggi, perda soldi. E vista la situazione che abbiamo trovato quando siamo subentrati, questo mi sembra un grande risultato”.
Il sindaco chiude sul sociale, con una stoccata al governo: “Non è certo affamando i Comuni – dice – che si possono garantire i servizi ai cittadini. Laddove i Comuni sono il primo interfaccia per rispondere alle esigenze dei residenti”.
Spazio, a chiusura di serata, alle domande e alle sollecitazioni dei partecipanti. Emergono tanti spunti, dalla riqualificazione di piazzale Verdi, con la sistemazione del prato del Marchese e la possibile nascita di un’arena per gli eventi a ridosso di porta San Donato, alla implementazioni dei servizi di trasporto delle merci in città con mezzi elettrici grazie al bando per la gestione di LuccaPort. Sindaco soddisfatto, poi, della riapertura del centro Ippico nel parco fluviale, realtà da affrontare e continuare a riqualificare per poi affrontare il grande tema del parco del Nottolini, che potrebbe essere un cavallo di battaglia per un eventuale secondo mandato, nel segno della rinascita delle periferie e dell’innalzamento dei servizi e della qualità della vita. Ultimo spunto, prima della fine della serata, quello della manutenzione del territorio: l’idea è quella di istituire la figura del cantoniere di paese, con la collaborazione delle associazioni.
Una traccia, insomma, per tornare a lavorare sul programma e rilanciare l’azione politica, riallacciando legami anche con chi, in questa esperienza amministrativa, magari ha vissuto dopo un iniziale entusiasmo momenti di distacco rispetto al sindaco e alla sua giunta.
Non una lista civica, quindi, anche se non è escluso che altri esempi di civismo appoggino l’eventuale seconda esperienza di Tambellini alla guida del Comune, ma sicuramente un primo passo per lavorare su un programma di sviluppo della città. La campagna elettorale è, virtualmente, cominciata. Adesso tocca alla politica decidere come arrivare alla prossima primavera.